2 giugno 1946: L’alba della Repubblica Italiana
2 min di letturaLa nostra Repubblica compie oggi 70 anni. Era infatti il 2 giugno 1946 (la votazione si concluse la mattina di giorno 3) quando gli uomini e, per la prima volta, le donne dello Stivale furono chiamati alle urne per decidere se mantenere la forma monarchica vigente o attuare uno storico cambiamento istituendo la repubblica.
Il risultato (poi contestato tramite alcuni ricorsi dalla parte uscita sconfitta) fu netto in favore della nuova forma di governo che si impose con il 54,3% dei voti contro il 45,7% che spingeva invece per mantenere saldo al trono re Umberto II di Savoia, incoronato soltanto un mese prima. Il cosiddetto ‘Re di maggio’ fu così l’ultimo sovrano della storia d’Italia. Umberto II lascerà volontariamente il Paese per recarsi a Cascais in Portogallo. Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione, il suo ritorno in Italia fu vietato per legge perciò, l’ultimo Re d’Italia, non toccherà più il suolo natio, morendo a Ginevra nel 1983. In seguito al referendum istituzionale, Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio dei ministri dell’epoca, diventò Capo provvisorio dello Stato Repubblicano prima che la Costituente nominasse Enrico De Nicola come Capo Provvisorio dello Stato. I votanti furono 24.947.187 ossia l’ 89% degli aventi diritto. Un ulteriore dato fece notare che al Nord il 66,2% votò per la repubblica mentre, nel Meridione d’Italia, la maggioranza (pari al 63,8%) si espresse favorevolmente per il mantenimento della monarchia. Circa un milione e mezzo i voti giudicati nulli. Insieme alla forma di governo, il popolo votò anche i componenti dell’Assemblea Costituente che si prendeva l’onere di redigere la nuova Carta Costituzionale. Dal 1° gennaio del 1948, successivamente all’entrata in vigore della Costituzione, Enrico De Nicola divenne il primo Presidente della Repubblica Italiana.
Antonio Pagliuso