Il 27 giugno “giornata del migrante e del rifugiato” nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano
3 min di letturaNei primi mesi del 2022, sono state più di 100 milioni nel mondo le persone sfollate a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o violazioni dei diritti umani e disastri climatici
Questo, secondo i dati forniti da Caritas internationalis, sarebbero i numeri più alti di sfollamento registrati finora.
Una situazione di emergenza rispetto alla quale Caritas internationalis “leva la propria voce ed esprime preoccupazione per la mancanza di solidarietà internazionale nell’accogliere i rifugiati e i richiedenti asilo senza discriminazioni. Le richieste di sicurezza e di una vita dignitosa per i rifugiati sono rimaste per lo più inascoltate”.
La Caritas, quindi, da sempre impegnata anche nel sostegno di chi è costretto ad abbandonare la propria terra, intende accendere i riflettori sulle tante storie che attraversano i nostri territori, storie fatte di volti di uomini, donne, bambini, anziani, che nei loro occhi raccontano paure, terrore, atrocità, cercando negli occhi dei fratelli quella speranza alla quale aggrapparsi.
Per questo motivo, il 27 giugno prossimo, con inizio alle ore 16.30, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano la Caritas diocesana ha organizzato una serie di eventi per celebrare la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato” e porre l’attenzione sulle tante storie di cui si è reso protagonista il nostro territorio. Tra queste quella di Bereket che, giunto in Italia nel 2019, è stato beneficiario del progetto Apri, finanziato anche con i fondi 8xmille, e supportato dalla Caritas diocesana sia nell’iter legale per il riconoscimento dello status di richiedente asilo, che in quello sociosanitario oltre che nel percorso di integrazione e di ricongiungimento familiare con la moglie e i tre figli. Tra cui una bambina di nove anni che necessitava di un intervento cardiaco e che viveva in un campo profughi non governativo in Grecia con la mamma ed i fratellini. Grazie all’impegno della Caritas ed alla disponibilità di una famiglia (tutor), la piccola, non solo è stata operata, ma oggi vive, insieme ai suoi genitori ed ai fratellini a Lamezia.
Appuntamento, quindi al 27 con una serata all’insegna dell’integrazione che inizierà alle 16.30 con animazioni e giochi per i bambini cui, alle ore 19, seguirà un momento di preghiera interreligiosa con una Santa Messa. L’iniziativa si concluderà con la proiezione di un video sulla giornata mondiale del migrante e del rifugiato seguito da un momento di convivialità con musiche e balli del mondo.
“Come ogni anno, abbiamo organizzato questo momento – dichiara il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo -, non dimenticando ciò che è accaduto in questi ultimi anni dalla pandemia, alle guerre, alle nuove povertà materiali e immateriali che sono emerse, che hanno interessato Paesi vicini e lontani a noi e che hanno visto la nostra Diocesi ed i cittadini in prima linea nel sostenere incoraggiare e ospitare diverse famiglie. Per questo motivo, il 27 non solo vogliamo focalizzare l’attenzione sulle storie di questi nostri fratelli, ma anche raccontare quello che, quotidianamente, come Caritas viviamo sul territorio condividendo momenti che, sia per gli operatori che per i tanti volontari che ogni giorno ci affiancano, rappresentano esperienze uniche ed irripetibili sempre più convinti che ciascuno di noi rappresenta l’altro. Se partiamo da questo concetto, riusciremo a vedere chi ci sta accanto con occhi diversi e senza pregiudizi. Con l’iniziativa del 27 giugno – conclude don Fabio – vogliamo rimarcare questo concetto ed è per tale motivo che abbiamo voluto coinvolgere anche i bambini da cui, spesso, abbiamo molto da imparare. Inoltre, sarà anche l’occasione per restituire al territorio il bene compiuto attraverso e grazie al sostegno ottenuto con l’8xmille”.