28 giugno 1981: Giovanni Spadolini, il primo laico alla Presidenza del Consiglio
2 min di letturaÈ in questo giorno di 35 anni fa che Giovanni Spadolini ottenne la carica di Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. Sandro Pertini, allora Capo di Stato, indicò il capo del nuovo governo nell’alto esponente del Partito Repubblicano Italiano (primo e unico a provenire dalle fila del partito nato nel 1895 a Bologna) per la sua grande integrità morale e per la riconosciuta cultura in ambito.
Spadolini, nato a Firenze nel 1925 e iniziata la carriera giornalistica nel dopoguerra (collaborando con Il Messaggero), fu inoltre il primo non democristiano asceso alla presidenza del Consiglio italiano; il primo Presidente laico della storia della Repubblica. Il nuovo capo di Governo fissò i suoi obiettivi nel rilanciare l’economia interna in enorme crisi, nella lotta per ristabilire l’ordine pubblico, gravemente minato dai recenti attentati di matrice stragista come quello alla stazione di Bologna di circa un anno prima, dalla difficile lotta alla criminalità mafiosa e dalla scoperta dell’esistenza della loggia massonica consegnata alla storia come la P2. La sua innovativa legge finanziaria fu bocciata dal Parlamento. Il suo governo cadde nell’autunno dell’anno successivo dopo un tentativo di salvataggio consistente in un secondo governo tale e quale al primo costituito nell’agosto dell’82. Si instaurò uno scontro politico che passerà agli annali come la ‘lite delle comari’, fra il Ministro del Tesoro Beniamino Andreatta e quello delle Finanze Rino Formica, dovuto alla separazione tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. Giovanni Spadolini, presidente del Senato dal 1986 al 1994 fu nominato senatore a vita nel 1991. Morì il 4 agosto del 1994. Il primo Presidente del Consiglio di vessillo laico, riposa nella sua Firenze al cimitero delle Porte Sante.
Antonio Pagliuso