4000 mila famiglie senza futuro e Occhiuto non sa cosa dire
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USB, Unione Sindacale di Base
USB: non gradita dal presidentissimo regionale! Meglio contornarsi della concertazione che abbocca ai suoi video/spargi fumogeni come distrazione dai problemi!
Comunicato Stampa
Il Presidente Roberto Occhiuto anche l’altro giorno – durante la manifestazione dei tirocinanti – non ha perso occasione per attaccare l’USB, colpevole, in questo caso, di aver organizzato una manifestazione presso la Cittadella regionale per chiedere di sbloccare l’annosa vertenza dei tirocinanti impegnati in percorsi di inclusione sociale.
Il Presidente ha, evidentemente, una visione distorta e preoccupante della democrazia.
Capiamo che, da uomo solo al comando, attorniato da yes man, sia poco abituato alle manifestazioni di dissenso e alle critiche, ma ciò comunque non lo giustifica.
Oggi avrebbe potuto ascoltare le nostre rivendicazioni – attendiamo dal giorno del suo insediamento una risposta – e spiegare a centinaia di precari lo stato dell’arte, ha preferito invece gettare il pallone sugli spalti, attaccando una organizzazione sindacale radicata sul territorio che da anni si batte, in solitudine, affinché a migliaia di tirocinanti, vessati e sfruttati dalle istituzioni pubbliche, vengano riconosciuti i diritti che meritano.
Inoltre vi è da sottolineare il fatto che anche quei pochi sindaci coraggiosi che ieri sono scesi in piazza non sono stati ricevuti.
Al netto delle discutibili strategie comunicative di Occhiuto, ribadiamo la necessità che la Regione Calabria metta in campo nell’immediato strumenti affinché i tirocinanti abbiano le risposte che attendono da anni.
I tempi stringono. Come tutti sanno, infatti, a novembre i tirocini termineranno.
Serve convocare nell’immediato un tavolo alla presenza anche dei Ministeri interessati e dell’ANCI, esigenza che tutti riconoscono ma che, purtroppo, nessuno intende promuovere. Rinviare, prendere tempo e buttarla in caciara servirà forse alla giunta regionale, sicuramente non ai calabresi.
Prossimi alla prossima lotta nelle piazze.
