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Camillo Loriedo, il precursore del socialismo a Nicastro

4 min di lettura

Camillo Loriedo

Intellettuale vivace, polemista accanito, diverrà sindaco di Nicastro prima della Grande Guerra.

Camillo Loriedo nasce il 16 febbraio 1873 a Soveria Mannelli (CZ) dall’appaltatore di strade e militante socialista Nicola, originario di Eboli (SA). Dopo gli studi liceali a Cosenza, dove fu intimo amico con il socialista Pietro Mancini (padre del più famoso Giacomo), si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza a Napoli, dove ebbe la possibilità di conoscere e stringere sincera amicizia con i fratelli Antonio e Arturo Labriola, che gli permisero di scrivere sul quotidiano nazionale socialista L’Avanti!.

Loriedo al III Congresso operaio celebrato a Nicastro (ora Lamezia Terme)

La cultura socialista e le amicizie

Nell’ambiente universitario e culturale partenopeo Loriedo formò una solida cultura personale di carattere socialista attraverso i corsi tenuti da diversi docenti aderenti al marxismo come il professore Giovanni Bovio, ordinario di Filosofia del diritto. Quest’ultimo cercava di conciliare nel suo pensiero una esigenza di raccordo fra il primo marxismo e l’ideale democratico, da svilupparsi in un regime repubblicano infarcito di razionalismo e di un acceso anticlericalismo. Ritornato in Calabria, Loriedo divenne protagonista di numerose conferenze, soprattutto in occasioni di aperture di circoli socialisti, dove ben presto si fece notare per le sue spiccate doti oratorie e la chiarezza del suo pensiero. A Nicastro (ora Lamezia Terme) diffuse l’ideale socialista con l’ausilio del medico e filantropo Gabriele Cerminara, che sfociò nella fondazione della sezione socialista (1893) denominata La lotta di classe.

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Intanto al governo sedeva l’ex mazziniano ora monarchico conservatore Francesco Crispi, che con pugno di ferro represse ogni fermento di istanza democratica e di diffusione dell’ideale socialista. A Nicastro quindi si impose la chiusura del circolo socialista, che non impedì al Cerminara di essere eletto nel Consiglio provinciale nel 1895, dove si fece paladino della libertà di associazione e parola. Loriedo, invece, provò l’esperienza del carcere per associazione sovversiva nel 1898. L’anno dopo tentò anche lui l’elezione al Consiglio provinciale, ma raccolse soltanto 162 voti. Nel 1902 fondò (sempre a Nicastro) il giornale L’Araldo, ove trattò di teorie socialiste che furono condannate dal magistero del vescovo di Nicastro, monsignor Domenico Valensise. Tale dibattito teorico trovò terreno fertile anche a livello pratico, in quanto le lotte intestine nel circolo cittadino sfociarono in laceranti separazioni, già espresse in un altro giornale socialista, IL SINAI. Intanto Loriedo continuava l’instancabile opera di propaganda del socialismo scrivendo su riviste a tiratura regionale quali Rassegna Socialista di Pasquale Rossi dal 1893 e Il Pensiero Contemporaneo di Antonio Renda, imbastendo le sue concezioni socialiste in un’ottica di chiara influenza positivistica. Fu tra i promotori a Nicastro per la celebrazione nei giorni 19/20 settembre 1908 del III Congresso Operaio. Amico personale di Salvatore Renda ,nel 1913 sarà nel Comitato Elettorale che lo sostenne politicamente per la sua prima elezione al Parlamento.

 

Nicastro (ora Lamezia Terme), inizio XX secolo

Camillo Loriedo sindaco di Nicastro

Non si limitò alla mera teoria Camillo Loriedo, ma si cimentò anche nella pratica scrivendo un libello di stampo pedagogico dal titolo Educhiamo? (Nicastro, 1898), ove espresse la necessità non più pronosticabile di una diffusione del pensiero socialista su larga scala, per rispondere alle sempre più non rinviabili istante di modernizzazione dell’agire politico locale. Una timida forma di governo cittadino protesa alla modernità fu intrapresa dal sindaco Giuseppe Amendola, che diverrà modello e volano per l’azione amministrativa di Loriedo, eletto primo cittadino di Nicastro nel 1914 col sostegno dell’amico deputato Renda impegnandosi però di ripudiare il suo ideale socialista rivoluzionario (la sezione socialista era già stata sciolta nel 1910) e anzi divenendo nel 1915 acceso Interventista. Purtroppo lo scoppio improvviso della Grande Guerra, con il suo carico di problematiche e disagi diffusi, uniti al peggioramento della salute di Loriedo – culminata con la morte avvenuta il 31 gennaio 1916 – vanificarono i suoi sforzi e il grande disegno ideologico che lo avevano spinto a candidarsi come guida politica della sua città.

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Loriedo ebbe il tempo soltanto di pronunziare un discorso inneggiante alla pace fra i popoli belligeranti e al contempo di sostegno economico ai Comitati di propaganda civile in favore di quelle famiglie che private dei giovani in procinto di andare in guerra si sarebbero ritrovate nella più totale indigenza materiale. La partecipazione alle esequie di Loriedo, raccontano fonti orali e giornaliste dell’epoca, furono imponenti. Al centro del quartiere di Nicastro è situata una via a lui dedicata, così come a Roma, nel quartiere Collatino, a Loriedo è stata intitolata una piazza. Il poeta Michele Pane gli dedicò il componimento I pisci grassi nella raccolta poetica Trilogia (1901).

M. S.

 

 

 

 

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