Calabria da riscoprire: leggende dello Scoglio della Regina di Acquappesa
4 min di letturaLungo la Riviera dei Cedri, nel comune di Acquappesa, si profila maestoso lo Scoglio della Regina, un faraglione alto circa 20 metri, tra le bellezze naturali più ammirate del litorale tirrenico Cosentino.
La Riviera dei Cedri
La Riviera dei Cedri è il toponimo con il quale è identificata la fascia di litorale tirrenico della provincia di Cosenza che va dal comune di Tortora, a due passi dal confine con la Basilicata, a quello di Paola, passando per i comuni di (elencati da nord a sud): Aieta, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Papasidero, Scalea, Santa Domenica Talao, Orsomarso, Verbicaro, Santa Maria del Cedro, Grisolia, Diamante, Buonvicino, Maierà, Belvedere Marittimo, Sangineto, Bonifati, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo.
Come facilmente intuibile deve il suo nome alla coltivazione del cedro, l’agrume che in questo tratto di Calabria ha trovato le condizioni ottimali per crescere.
Tra i punti più caratteristici dell’intera riviera di certo trova uno spazio di rilievo lo Scoglio della Regina.
Lo Scoglio della Regina
Lo Scoglio della Regina, chiamato anticamente Petra Majura, come detto appartiene amministrativamente ad Acquappesa, anche se spesso si cita l’affascinante faraglione come facente parte del territorio della confinante Guardia Piemontese.
Lo scoglio si trova in prossimità della battigia – la distanza è di circa 30 metri –, ma fino al secolo scorso, prima del naturale ritirarsi delle acque, era situato proprio sulla spiaggia e fungeva da trampolino per ardimentosi giovani che decidevano di arrampicarsi fino alla sommità dello scoglio, alto 20 metri, per poi tuffarsi nelle acque sottostanti.
La leggenda di Isabella di Francia
Allo Scoglio della Regina sono legate varie leggende che ne hanno dato il toponimo, tramandate da generazione in generazione fino ai giorni nostri.
La più conosciuta è quella legata al viaggio di due sovrani, probabilmente Edoardo II di Inghilterra e la regina consorte Isabella di Francia.
Isabella, descritta come una donna di grande fascino e prestigiosa intelligenza diplomatica, si era unita in matrimonio al re di Inghilterra Edoardo II nel 1308. Nei primi anni di matrimonio, però, i due non riuscirono ad avere eredi, una condizione che cominciava a sviluppare malumori e voci a corte, tutti convergenti sulla possibile sterilità della regina.
Succede che i due regnanti durante un viaggio nel Tirreno, intorno ai primi mesi del 1312, navigarono lungo il litorale calabrese e qui dovettero gettare l’ancora a causa del mare in burrasca.
Durante quel soggiorno forzato, Isabella di Francia esplorò il territorio.
Trovò delle acque calde (il torrente Bagni) nelle quali cominciò a fare dei bagni e un giorno si imbatté in quel grosso faraglione sulla spiaggia che la lasciò senza fiato. Qualche giorno dopo la sovrana si accorse di essere incinta, di aspettare quell’erede che lei e il marito tanto desideravano.
Re Eduardo II e la regina Isabella brindarono alla nascita di Edoardo III il 13 novembre dello stesso anno, il primo dei loro quattro figli. Da quel giorno gli abitanti del posto, emozionati da ciò che era accaduto, cominciarono a chiamare il faraglione sulla spiaggia lo Scoglio della Regina.
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La leggenda dei due sovrani annegati
Una seconda leggenda, altrettanto affascinante, ha come protagonisti ancora due sovrani.
Un non meglio specificato re viveva nei pressi dell’odierno territorio di Acquappesa e attraversava un lungo periodo di tristezza e insoddisfazione. Neppure le guerre vinte e l’amore della moglie riuscivano a rasserenare il suo animo. Così una mattina decise di partire a bordo di un veliero per un rischioso viaggio in mare.
Salutò la consorte giurandole che sarebbe rientrato presto e che il suo ritorno sarebbe stato preannunciato da un bagliore scarlatto all’orizzonte del mare. La regina trascorse ogni sera in riva al mare, per settimane, mesi, anni, in attesa della propria metà. Invano.
Così una sera, in preda alla disperazione, decise di scalare il faraglione per scorgere meglio l’orizzonte, ma cadde finendo tra le onde del mare in tempesta che la portò via per sempre, insieme al marito.
Gli acquappesani tuttora narrano che i tramonti più rosseggianti dell’anno, di là dello Scoglio della Regina, siano proprio dovuti all’incontro delle anime del re e della regina che nella morte riuscirono finalmente a riabbracciarsi.
Antonio Pagliuso
Foto di Violeta Bela Bagnati, Adriana Zupi e Francesca Maria Ruberto