Limbadi (VV). Il boss Antonio Mancuso fermato per estorsione
2 min di letturaCon lui bloccato un altro uomo, indagine dei carabinieri di Tropea
VIBO VALENTIA. Antonio Mancuso, di 81 anni, ritenuto esponente apicale della cosca dei Mancuso di Limbadi, è stato sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Tropea insieme a Alfonso Cicerone (45), di Nicotera, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro.
I due sono sono accusati di estorsione ai danni di un commerciante. Indagate anche altre 5 persone.
Secondo l’accusa, gli indagati, a vario titolo, dal gennaio al marzo del 2018 avrebbero indotto la vittima ad accettare di estinguere il residuo di un debito – inizialmente di 100 mila euro, rilevato da Mancuso e relativo alla cessione di un magazzino acquistato dal commerciante estorto – versando 15mila euro ogni tre mesi, somma poi ridotta a 5mila, sempre trimestralmente.
In più avrebbero chiesto al commerciante di prendere i soldi a usura dallo stesso Mancuso, ottenendo, così, la consegna in contanti di ulteriori 5mila euro.
La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stato più volte minacciato.