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Coldiretti, Aceto: più frutta nelle bibite rivoluzione autenticamente green

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agrumeti, Coldiretti - Lameziatermeit

agrumeti, Coldiretti Calabria

Mettere più frutta italiana nelle bibite per far tornare conveniente piantare alberi nel nostro Paese sarebbe la vera svolta green che aiuta l’ambiente, la salute e l’economia e l’occupazione

E’ quanto rilancia il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, che dice un netto no all’ipotesi che circola di tassare il gasolio agricolo “perchè  – ricorda – è l’unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e colpirlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative ma determinerebbe solo aumento dei costi e perdita di competitività al sistema agricolo rispetto ai concorrenti degli altri Paesi Europei che non hanno lo stesso inutile balzello”.

“Tollerare ancora – sottolinea Aceto – la presenza nelle bevande analcoliche di appena il 12% di frutta senza neanche l’obbligo di indicarne la provenienza, rappresenta un inganno per i consumatori ed un danno per i produttori.

Ricordiamo – aggiunge Aceto – che il 6 marzo 2018 è entrata in vigore la norma che ha innalzato la percentuale minima di succo nelle aranciate dal 12 al 20%  che, come si ricorda,  ha avuto il fulcro in Calabria con l’incessante iniziativa “Non lasciamo sola Rosarno coltiviamo gli stessi interessi”.

Questo ha anche ridato attualità alla certificazione volontaria su alcune etichette di aranciate dell’origine italiana del succo. I cittadini-consumatori, non vogliono le aranciate senza arance!

Sono anche queste le ragioni – spiega il Presidente di Coldiretti Calabria –  di una progressiva diminuzione dei frutteti che svolgono un ruolo determinante nella mitigazione del clima e nell’assorbimento di polveri e gas ad effetto serra mentre sull’ambiente pesa l’impatto negativo di succhi che arrivano dall’estero da spacciare come Made in Italy, dopo lunghi trasporti con mezzi inquinanti.

Un altro impegno deciso – conclude – deve esserci nell’educazione alimentare a partire dalle scuole anche con l’aiuto dei nuovi distributori automatici snack che si devono sempre di più diffondere e dove si può acquistare frutta fresca, disidratata o spremute al 100% italiane.

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