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Lamezia. Daniela Rambaldi: le ragioni della mia candidatura

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L’obiettivo principe di questa sfida è controvertire più che l’ordine, il disordine delle cose, disordine creatosi in anni di abbandono, caos e disinteresse per la crescita economia, lo sviluppo sociale, la cultura e il benessere della popolazione

Comunicato Stampa

La piaga più grande della nostra terra continua ad essere, esattamente come nel dopoguerra, l’emigrazione, come se nulla fosse cambiato, come se le intelligenze si fossero arenate o, peggio, incancrenite.

Ma sappiamo anche che non è così. È storia che da sempre, dagli ospedali alle strutture pubbliche, dagli enti ricerca alle scuole,nel nord Italia e ovunque mondo, ci sono persone del Mezzogiorno a ricoprire ruoli di grande prestigio, anche in importanti posizioni strategiche; quindi è chiaro che non è una questione di intelligenze ma di opportunità.

Ed è esattamente questa la chiave del nostro impegno. Ciò che io personalmente, e la Fondazione Rambaldi, ci proponiamo di fare, e che in realtà abbiamo già fatto e stiamo facendo e continueremo a fare a prescindere dall’esito di questa competizione elettorale, è sì creare competenze attraverso progetti formativi altamente qualificanti diretti alle scuole e non solo, ma soprattutto trattenere, queste competenze, qui sul territorio, per evitare che la loro fuga sia l’ennesimo impoverimento, anche sociale oltre che economico, della Calabria e, nel caso specifico, di Lamezia.

So bene che il dubbio che si può innescare è: perché cercare il consenso elettorale visto che le attività della fondazione Rambaldi viaggiano a pieno regime e ben oltre le politiche nazionali e internazionali? Per una questione chiara: la mia famiglia ha investito in questo territorio, qui vivo e qui vivono ancora alcuni dei miei figli che si stanno formando e che potrebbero presto andare via se qualcosa di galvanizzante non li trattenesse.

È vero che tutto quello che ottiene la Fondazioni Rambaldi riguarda esclusivamente la Fondazione e me personalmente, ma è anche vero che se io riuscissi, attraverso un eventuale ruolo di amministratore, a veicolare le nostre iniziative includendole nelle attività promosse dal comune di Lamezia, ecco che l’intera città non solo ne beneficerebbe, ma ne sarebbe addirittura promotrice e, in quanto tale, assumerebbe come proprio il risultato della creazione di posti di lavoro, rendendosi un comune virtuoso che coinvolge e affascina i giovani e che riesce quindi a trattenerli in sede, salvandoci da un inevitabile esodo che porterebbe ad un sempre maggiore spopolamento, con conseguente minore interesse istituzionale verso questo territorio che avrebbe sempre meno voce in capitolo e sempre meno forza progettuale e contrattuale.

Attenzione però! Nel sottoporvi le nostre idee per Lamezia, non vorrò ragionare nel senso comodo e generalista e inflazionato e ormai inascoltabile, usato da sempre solo per impressionare, di investire sui giovani e pensare al futuro.

Sono anni che sentiamo gli stessi slogan senza che nulla ci sposti dalle sabbie mobili in cui versiamo.

Noi crediamo che il vero investimento debba essere fatto pensando all’oggi, e anche in modo perentorio.

Il futuro non esiste se qualcuno non lo costruisce adesso. E infatti per molti oggi non esiste un presente dignitoso perché nessuno ieri ci ha pensato.

Quello che noi vogliamo fare non è per “il domani e per i giovani”, è per oggi e per quante più persone possibili, pensando sia alla formazione delle nuove generazioni ma anche alla riqualificazione di tutte quelle persone che hanno perso il lavoro a causa della grave crisi economica che stiamo attraversando e che non riescono più a trovarne uno perché adulti.

E se fa fatica un ragazzo a trovare lavoro, figuriamoci un uomo che ha molte più esigenze con magari una famiglia da mantenere.

Il futuro è l’unica cosa di cui non bisogna preoccuparsi sia perché ancora non c’è, sia perché se si fa un buon lavoro oggi, spontaneamente si coglieranno ottimi frutti domani.

Non è vero quello che ci dicono da anni, che bisogna dimenticare il passato e guardare al futuro, assolutamente no. È il contrario, bisogna fare come i vogatori, che procedono verso l’obiettivo ma senza guardarlo, procedono di spalle, guardando invece indietro, il passato, il punto dal quale si allontanano, perché solo senza dimenticare il passato si possono non fare gli stessi errori e strategicamente procedere verso un avvenire possibile.

Non siamo in una valle di lacrime così come ci hanno convinto, ma siamo dentro una grande possibilità, perché la vita è una grande possibilità. E noi dobbiamo viverla secondo i nostri desideri. Abbiamo il diritto di essere felici, abbiamo il diritto di vivere uniti nelle nostre famiglie e nella terra che scegliamo, e non essere costretti ad andare via perché non ci sono delle soluzioni che ci possano trattenere qui.

Fin quando noi, i nostri figli, o i nostri genitori, partiremo per la necessità di cibo e non per volontà del viaggio, non  saremo mai persone felici.

E io per i miei figli e per me scelgo ancora Lamezia come posto dove essere felici, come voi del resto.

Quindi quello che dobbiamo fare con un impegno condiviso, ASSIEME, è dare un forte e importante presente a Lamezia così che poi Lamezia, di conseguenza, possa dare un grande futuro a noi.

Daniela Rambaldi

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