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Provenzano come i partigiani della scuola pubblica. Beffati

3 min di lettura
giuseppe provenzano

Il primo ottobre veniva annunciata la proposta per il Mezzogiorno del neo-ministro per il Sud Giuseppe Provenzano

Comunicato Stampa

“Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha annunciato il suo piano per il Mezzogiorno: si parte proprio dalla scuola, con investimenti sugli asili nido. Per la scuola del Sud 15 miliardi di euro, un piano mirato per fermare l’emigrazione dei giovani dal Mezzogiorno al Nord o all’estero. Scuole aperte tutto il giorno e investimenti per gli asili nido, così che si pensi non solo ai bambini ma anche ai genitori dando spazio al potenziale delle donne”.

Come Partigiani della Scuola Pubblica avevamo individuato lo stesso tipo di intervento:
“Per invertire la tendenza occorre investire al Sud ed evitare lo spopolamento e favorire la crescita occupazionale. A cominciare dagli sili nido e dal tempo pieno nelle scuole. Creando e favorendo quindi una doppio canale lavorativo, sia degli occupati direttamente nelle strutture scolastiche (quindi insegnanti, personale educativo e ausiliario, imprese di pulizia) sia delle famiglie in favore maggiormente dell’occupazione femminile, che ricordiamolo è fra la più bassa in europa. Il 63,3% è la media UE, mentre al Sud si ha Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Sicilia nelle ultime sei con valori del tasso di occupazione intorno al 30-35%”.

Apprendiamo che il fondo destinato agli asili nido per il 2020 è composto da due porzioni. Una di 520 milioni proviene dalla manovra di bilancio, e una seconda di 249 milioni dal fondo della 107 per l’asse 0-6 [all’origine era di 209 milioni ai quali il ministro Fioramonti ha aggiunto altri 40]. Un totale di 769 milioni.

Ma apprendiamo questa mattina anche la notizia dal quotidiano “il Mattino di Napoli” da un articolo a firma di Marco Esposito [autore del best seller “Zero al Sud” in cui ha denunciato gli zeri proprio di asili nido al Sud] “Piano asili, beffa per il Sud: solo il 24% dei fondi 2020”.

Insomma nemmeno il 34% che prevede la legge. Una stortura che spiega ancora il giornalista:
“I 520 milioni per i nidi gratis saranno gestiti dal ministro della Famiglia Elena Bonetti e inevitabilmente andranno di più al Nord perché lì sono i servizi e quindi lì devi concentrare i bonus. In base ai posti disponibili (tra pubblici e privati) si può stimare che il Sud si debba accontentare del 17%. L’altro tesoretto, da 249 milioni, dovrebbe essere destinato soprattutto al Sud, perché gli asili nido vanno costruiti dove mancano”. Invece la quota per il Mezzogiorno è il 37%, poco più del 34% di base. Esposito spiega il perchè:

“Se i riparti finali saranno questi, il Mezzogiorno avrà 92 milioni sui 520 per i nidi gratis e 92 milioni su 249 per costruire i nidi dove mancano. Il totale fa 184 milioni su 769 ovvero il 24%. Quota 34%, insomma, continua a essere un miraggio. Chi ha di più, avrà di più. Anche a tre anni d’età”.

Di tutto ciò intendiamo chiedere conferma innanzitutto al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, poiché, provenendo egli dallo Svimez sappiamo conosca molto bene cosa è costato finora al Sud la mancata attuazione della clausola del 34% e la deviazione costante dei fondi dello stato in favore delle regioni del Nord. Questa tendenza va invertita. Ora.

Rosella Cerra per i PSP

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