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Lamezia. Incandidabilità di Paolo Mascaro: nuovo ricorso in Cassazione

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Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

LAMEZIA. Incandidabilità dell’avvocato Paolo Mascaro: continua la guerra dei ricorsi.

Infatti la Procura generale di Catanzaro ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere l’annullamento della sentenza con cui la Corte d’appello ha rigettato la richiesta di incandidabilità dell’ex sindaco della città di Lamezia, nuovamente candidato alle elezioni amministrative. Mascaro, eletto nel 2015, fu ‘defenestrato’ dal decreto del ministero dell’Interno del 24 novembre 2017 che sciolse il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

sala napolitano
Nel ricorso, presentato dall’avvocato generale Beniamino Calabrese e dal sostituto procuratore generale Raffaela Sforza, si afferma, tra l’altro, che, quando è stato sciolto il consiglio comunale “Mascaro, in qualità di sindaco, rivestiva una posizione di vertice, con la conseguenza che il mancato esercizio delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo, di vigilanza e di controllo a lui spettanti nei confronti dell’apparato burocratico integra la colpa. È sufficiente, per l’incandidabilità, che l’amministratore sia stato in colpa nella cattiva gestione della cosa pubblica, aperta ad ingerenze ed alle pressioni delle associazioni criminali operanti sul territorio. Ovvero che, pur senza sconfinare nell’illecito, abbia favorito l’ingerenza di associazioni criminali o il condizionamento delle stesse sulla gestione dell’ente territoriale. A fini preventivi può bastare, infatti, anche soltanto un atteggiamento di debolezza, omissione di vigilanza e controllo, incapacità di gestione della macchina amministrativa da parte degli organi politici che sia stato idoneo a beneficiare soggetti riconducibili ad ambienti controindicati”.
Per quanto riguarda il Comune di Lamezia Terme, la Procura generale di Catanzaro così si esprime: “Tutte le principali attività sono state portate avanti dall’amministrazione comunale, sindaco compreso, senza alcuna delle cautele che sarebbe stato necessario adottare a tutela della legalità, in un territorio caratterizzato dalla presenza di sodalizi criminali di stampo mafioso”.

 

Giuseppe Donato

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