Lamezia. Ambulatorio di ginecologia senza personale, attività sospese
2 min di letturaRiceviamo e pubblichiamo nota stampa dell’Amministrazione Comunale sulla chiusura del reparto Ginecologia dell’ospedale di Lamezia Terme
Di seguito la nota:
In data odierna è stato comunicato alla Commissione Prefettizia dell’ASP di Catanzaro che nella mattinata di lunedì 13 gennaio il Sindaco, unitamente all’Assessore con delega alla Salute, al Presidente del Consiglio Comunale ed al Presidente della competente Commissione Consiliare, incontrerà il personale sanitario del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme al fine di mettere a fuoco le criticità e poter concertare interventi che possano migliorare il livello di assistenza
Il detto incontro è divenuto di particolare urgenza dopo che si è appreso che anche le attività ambulatoriali del reparto di ginecologia dell’ospedale di Lamezia Terme sono state sospese.
La motivazione di detta sospensione è la carenza di personale medico, la stessa carenza che, nel recente passato, ha causato l’interruzione delle attività ambulatoriali del reparto di cardiologia e la riduzione del numero dei posti letto e delle attività ambulatoriali del reparto di medicina.
È evidente il grave pregiudizio che grava sui cittadini lametini e del comprensorio e le probabili gravi ricadute nel lungo periodo. L’attività ambulatoriale è assolutamente necessaria per alcuni reparti, come la ginecologia, ove si consideri che una donna in gravidanza che non potrà più effettuare i controlli ecografici previsti dai protocolli medici e dovrà rivolgersi presso altre strutture sarà naturalmente portata a partorire in altri ospedali. È prevedibile, quindi, una riduzione del numero di nascite con il rischio concreto di una chiusura anche del punto nascite.
Oggi più che mai è quindi necessario individuare quelle che sono le criticità di un Presidio Ospedaliero che è il punto di riferimento non solo del comprensorio lametino ma di un’area ben più vasta ed individuare anche quelle che possono essere le azioni per migliorare i servizi assistenziali e di cura dei pazienti.
Di certo, non potrà continuare ad assistere passivamente a continue spoliazioni del Presidio e quindi dell’offerta sanitaria su un territorio che ha, al contrario, il sacrosanto diritto di un netto miglioramento dei servizi.