Lamezia. Malati cronici: riapra con urgenza il reparto di malattie infettive
2 min di letturaL ‘estensione della diffusione del coronavirus e l’alta percentuale di decessi (poco meno del 50% dei guariti) nonché la consapevolezza che occorreranno ancora molti mesi prima di avere a disposizione uno specifico vaccino
Comunicato Stampa
La certezza che l’ospite indesiderato non riguarda soltanto le persone con gravi malattie pregresse e gli anziani-rimanendo comunque quelle con maggiore rischio -ma anche sportivi, bambini, persone sane pone la necessità di scelte coraggiose.
Una riflessione appropriata imporrebbe una qualche autocritica di quanti hanno avuto in sorte quella di amministrare la sanità regionale e quella lametina.
L’essersi privati negli anni di medici ed operatori sanitari tagliando servizi essenziali,l’avere chiuso ospedali reparti ed ambulatori senza riuscire a sanare nemmeno una disastrosa situazione economico-finanziaria con livelli di assistenza al di sotto del minimo vitale fa della sanità calabrese e lametina la cenerentola d’Italia.
Un vero e proprio disastro.
Liste di attesa chiuse o lunghissime con congestione dei pronto soccorsi e l’incremento delle visite private e di quelle comunque a pagamento.
È il paziente che deve pagare inefficienze,malasanità, corruzione e quanto altro?
Voltare pagina è fondamentale. Continuare a tenere in piedi commissariamenti con responsabili non sempre competenti e all’altezza del compito non giova alla causa di chi soffre e sta male.
Si dimostri di comprendere quelle che sono le esigenze vere dei cittadini e dei malati.
Si abbia il coraggio di scelte giuste.
In questo momento storico la saggezza impone che si riaprano i reparti chiusi a cominciare dalle malattie infettive.
Attendiamo un segnale positivo in questa direzione.
I cittadini calabresi e quelli lametini in particolare chiedono a gran voce di essere ascoltati e che immediatamente riapra il reparto.
Ci sono gli infettivologi sparsi in diverse unità operative, c’è la disponibilità della struttura. Cosa si aspetta?
Giuseppe Gigliotti
Presidente Associazione malati cronici del lametino