Tutti blindati per il coronavirus
2 min di letturaNon c’è il coprifuoco, ma l’aria che si respira non è delle migliori ai quattro angoli del nostro Stivale
Tuttavia nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità (Albert Einstein): quindi ci tocca fare del virus virtù, come per le necessità.
Che la prudenza sia terapeutica lo riconosciamo tutti grazie al rimpasto di tanta informazione mediatica che ci è piombata addosso; quanto possiamo fare, in questo frangente complesso, è seguire le raccomandazioni di ordine generale che sono alla base della prevenzione delle malattie infettive: lavarsi spesso le mani con disinfettanti, evitare di toccare rubinetti o manopole dei bagni pubblici, utilizzare fazzoletti monouso o, in mancanza di questi, si consiglia di starnutire o tossire nell’incavo del gomito. E poi ancora: arieggiare gli ambienti ed evitare viaggi non strettamente necessari.
Inutile polemizzare sui comportamenti tenuti da non pochi corregionali su fughe disperate da Nord a Sud, perché, se è illegittima quella condotta, lo è anche quella di chi si è esposto ad assembramenti tra locali o centri commerciali: ci si lambiccherebbe il cervello su posizioni complanari, senza uscirne più. Né tantomeno bisogna operare discriminazioni giustificative: non si mette mai davanti ai problemi l’uomo contro l’uomo. Mi chiedo che soluzione sarebbe questa.
Ora che ognuno è rintanato a casa propria vive una quarantena senza precedenti: pazienza senza dire accidenti! In fondo, aver pensiero di se stessi è una delle distrazioni più comuni dell’esistenzialismo capitalista dell’ultimo venticinquennio.
Sicuramente, le conseguenze economiche, in tutto questo, avranno un peso, ma non abbiamo appreso, sin da piccoli: «o la borsa o la vita?».
Ora giochiamo sul serio! Quindi, occhio alle priorità!
Vis unita fortior, infine, è il motto della nostra città: Uniti nella forza, questo è il significato, detto in soldoni, per concludere dipoi che ogni pandemia ha avuto una stagione non lunghissima. Lamezia la dura, chi la vince?
Così sia per ogni suo cittadino: chi la dura la vince, già!
Prof. Francesco Polopoli