Coronavirus. Le donazioni e i trapianti devono andare avanti
2 min di letturaL’attività di donazione e trapianto di organi e tessuti da donatore deceduto, nonostante l’emergenza coronavirus deve continuare
Questa è la sintesi della della nota emessa dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute e dal Centro nazionale trapianti, e inviata agli assessori alla salute di tutte le Regioni.
Nella nota si sottolineano “gli sforzi profusi, in questo periodo di criticità, da parte delle Regioni e Province autonome” e si ringraziano gli assessori per “l’ampia collaborazione, mai venuta a mancare in questo particolare momento”.
L’epidemia in corso, rileva il messaggio, sta portando “a una rivalutazione degli assetti organizzativi delle reti sanitarie regionali, prevedendo in molte aziende ospedaliere la sospensione di alcune attività, da quelle ambulatoriali a quelle di chirurgia di elezione”, ma è importante ricordare che “l’attività chirurgica di trapianto riveste un carattere di urgenza, non in quanto intervento chirurgico in sé, ma in quanto connessa alla disponibilità del donatore, condizione non programmabile e indispensabile per l’esecuzione del trapianto, che rappresenta un livello essenziale di assistenza e terapia salvavita per molti pazienti”.
Per questo motivo, continua il documento, le Regioni devono fornire “il supporto necessario perché l’attività di donazione e trapianto sia mantenuta e inserita, quale attività di urgenza, nella programmazione e nella riorganizzazione dei servizi” soprattutto “nelle Regioni maggiormente colpite dall’emergenza”. In particolare, alle Regioni viene chiesto di non applicare le misure di contenimento dei contagi “alle equipe chirurgiche che si dovessero spostare per recarsi presso strutture ospedaliere per le attività di prelievo, in quanto attività sanitaria essenziale”, in modo da non bloccare la macchina logistica del reperimento e del trasporto degli organi necessari ai trapianti.
Secondo i dati del Centro nazionale trapianti, in questo momento l’attività di donazione e trapianto sta subendo una contrazione negli ospedali delle zone più colpite dall’emergenza coronavirus a causa dell’inevitabile sovraccarico delle rianimazioni, ma sta comunque proseguendo in tutta Italia grazie all’impegno costante dell’intera Rete trapiantologica nazionale.