Sindacati: incomprensibile comportamento della Sacal nei confronti dei lavoratori
3 min di letturaFILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti e UGL TA si rivolgono in una nota ad Assaeroporti, ENAC, al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sottolineando l’inspiegabile, a loro modo dire, comportamento della Sacal
Di seguito la nota:
gli scriventi Dipartimenti Nazionali vogliono segnalare l’incomprensibile atteggiamento che la società di gestione aeroportuale degli aeroporti della regione Calabria sta assumendo in questo complicato momento per il paese.
Nonostante da più di un mese la crisi generata dal Covid-19 ha messo in ginocchio le aziende del trasporto aereo, le stesse si sono mosse mettendo in sicurezza i propri lavoratori e le loro famiglie attivando la cassa integrazione straordinaria Dlgs 148/2015 anticipando il trattamento economico ordinario al fine di garantire una continuità retributiva malgrado la difficile situazione economica in cui la maggior parte di esse versano e garantendo l’integrazione salariale del Fondo del trasporto aereo. Tale Fondo è alimentato anche con le contribuzioni delle aziende e dei lavoratori. Dopo una lunga trattativa con le strutture regionali la Sacal in contro tendenza con le altre aziende di gestione aeroportuale ha preteso di avere accesso a questo ammortizzatore sociale senza garantire l’anticipo del trattamento economico ordinario previsto dalla normativa, condizione per noi fondamentale al fine di garantire ai lavoratori la continuità dalla retribuzione. La Sacal attraverso i suoi dirigenti ha palesato i profitti ottenuti nella gestione dell’anno precedente definendola storica ed ha inoltre dichiarato di non voler disperdere la liquidità per anticipare il trattamento ordinario di Cigs ai propri dipendenti e che la stessa doveva servire per attrarre i vettori al momento della ripresa delle attività di volo. Abbiamo più volte denunciato l’atteggiamento dei vertici di questa società che ha in gestione i tre aeroporti calabresi
Lamezia, Crotone e Reggio Calabria in quanto si è dimostrata tutt’altro che rispettosa delle più basilari relazioni sindacali.
La Calabria è una delle regioni del sud che soffre maggiormente la crisi e questi atteggiamenti non aiutano la gestione di un sociale che vive già enormi oggettive difficoltà.
Nemmeno queste prove di forza che la Sacal arrogantemente sta facendo in queste ultime ore, richiedendo di nuovo alla Regione l’accesso alla cassa in deroga art.22 del Dlgs 18/2020 dove è previsto che solo le aziende che non hanno altri strumenti come la Cigs possono accedervi e deve essere corredato dall’accordo sindacale.
Del resto è ancora più penalizzante per i lavoratori perché prevede oltre all’erogazione diretta che non sarà in tempi brevi da parte dell’INPS ma peggio non è prevista nemmeno l’integrazione salariale con il Fondo T.A.
E’ necessario che questa situazione rientri sui giusti binari per garantire ai lavoratori della società di gestione degli scali Calabresi un trattamento equivalente a quello attuato su tutto il territorio nazionale per i lavoratori e le lavoratrici del settore del trasporto aereo ed in questo caso per loro hanno poco senso i ringraziamenti a mezzo di comunicati stampa da parte di Sacal.
I DIPARTIMENTI NAZIONALI
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