Coronavirus. Sileri: la ripartenza del calcio solo a porte chiuse
2 min di letturaIl vice ministro della Salute: “da medico dico che comunque c’è il rischio”
ROMA. “Il numero dei contagi scende, come quello in terapia intensiva, per questo l’opera di contenimento sta avendo l’effetto desiderato. Pensiamo alla Fase 2. Bisognerà sempre tenere la distanza sociale e l’uso della mascherine. Il problema sono gli sport di gruppo perché tornare alla normalità dipenderà soprattutto dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane. Serve una posizione scientifica sul calcio, gli stadi non possono riaprire al pubblico. E’ verosimile far ripartire il calcio a porte chiuse, ma da medico dico che potrebbe esserci comunque qualche problema”.
Pierpaolo Sileri, vice-ministro per la Salute, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli parla della possibile ripartenza del calcio.
“Niente spettatori, ok, ma i calciatori entrerebbero in contratto tra loro – aggiunge – Il protocollo è stato stilato in maniera appropriata, ma aspetterei ancora un po’ di tempo per valutare l’andamento del’epidemia. Il numero di tamponi necessario potrebbe essere più alto di 1.400. Per quanto riguarda gli stadi, invece, è un problema relativo perché se non ci sono i tifosi non ci sarebbero rischi da questo punto di vista. Dove giochi giochi, va bene uguale”.
“Il 4 maggio è la data di apertura prevista – continua Sileri – ma avremo bisogno di adottare delle misure di sicurezza come la distanza sociale e le mascherine. Lo sport individuale si potrà praticare anche a livello amatoriale, ma non più di 40 minuti”. (ANSA).