Coronavirus. Gigliotti (Italia Nostra Calabria): test sierologici? Vendono fumo
2 min di letturaÈ necessaria una certa chiarezza sui famosi test sierologici
COMUNICATO STAMPA
A parte lo stupore nel veder partire una gara contro il tempo in pochissimi giorni, come se avessimo trovato la soluzione alla pandemia.
Credo che ci stiamo infilando in un bel pasticcio, in un tunnel senza uscita.
Ai medici non è chiaro o non è stato spiegato che stiamo entrando in una fase sperimentale, è quello che si farà dai prossimi giorni.
Non sarà uno screening sierologico benché ci siano state anche fornite comunicazioni errate e spesso buffe di accordi tra enti ospedalieri, poi smentiti dai direttori generali, ed enti comunali sul controllo di migliaia di dipendenti.
Resta ancora su tappeto il significato di questi test e soprattutto il dubbio significato di non ripeterlo nel tempo su ogni soggetto: questa prassi potrebbe aiutarci a capire meglio alcuni aspetti.
Oggi nessuno conosce la caratteristica del virus a riguardo dell’immunità. Questo è il vero problema!
Non sappiamo se chi si è infettato o ammalato resti poi protetto e se rischia di ammalarsi o infettarsi nuovamente, non sappiamo per quanto tempo gli anticorpi prodotti dal virus restino nel paziente.
Il test oggi positivo potrebbe negativizzarsi dopo alcuni giorni, non conosciamo nessuna delle caratteristiche che possono giustificare l’utilizzo di un test allo scopo per cui è stato prodotto.