Fase 2: si alle visite ai congiunti ma i fidanzati devono ancora aspettare
2 min di letturaDal 4 maggio, come illustrato ieri sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, avrà inizio la cosiddetta fase 2, nella quale oltre alla ripartenza di alcune attività produttive, ci si potrà spostare più liberamente ma non ancora in maniera totalmente autonoma
Un esempio è il caso delle visite ai familiari che risiedono in un comune diverso da quello di coloro i quali si muovono per far loro visita.
Sono definiti congiunti, parenti di qualsiasi ordine: marito, moglie, figlio, fratello, madre, padre, nonno, zii, nipoti. Cambierà quindi il modulo di autocertificazione, ma restano fuori dalle visite i fidanzati, quelli che non sono al momento legati da nessun vincolo di parentela.
Un aspetto alquanto rilevante, poiché in questo periodo di quarantena forzata, sono molte le coppie che non possono incontrarsi, pur vivendo in comuni che distano fra loro pochissimi chilometri.
Non sarà ancora consentito quindi muoversi al di fuori del proprio comune di residenza, dove però sarà possibile praticare sport all’aperto mantenendo le dovute distanze e utilizzando le ormai consuete mascherine.
Resta anche il divieto di fare visita ai propri familiari in un’altra regione, salvo per comprovate esigenze lavorative o di salute anche se la novità è costituita dalla possibilità di tornare nel proprio domicilio, anche in una Regione diversa da quella in cui si è attualmente.
Non sono concesse nemmeno le visite agli amici, quindi niente party domestici o altra forma di aggregazione casalinga, insomma bisognerà ancora attendere per vedere la fine di questo triste periodo che ci vede tutti distanti, prima di tornare a vivere in serenità, d’altronde, citando il poeta John Donne “nessun uomo è un’isola” in quanto ogni essere umano ha la necessità di relazionarsi con l’altro, aspetto essenziale della natura umana.
Riccardo Cristiano