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Coronavirus. Al via i test sierologici in 2mila comuni su base volontaria

4 min di lettura

Partono le telefonate da parte della Croce rossa con 700 volontari. Al lavoro 21 centri regionali

Al via da stamani le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verrà effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane.

I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. La Lombardia registrerà il più alto numero di cittadini contattati, pari a oltre 30mila. Seguono il Veneto (13mila); Emilia Romagna (12mila); Campania, Lazio e Sicilia (oltre 11mila); Piemonte (10mila) e a seguire le altre Regioni, fino alla Valle d’Aosta dove saranno contattati oltre 4mila cittadini. Il campione, elaborato con l’Istat, viene individuato sulla base del genere e suddiviso in 6 classi d’età, per Regione ed attività lavorativa. Gli operatori Cri saranno impegnati nelle fasi di prelievo a domicilio e negli ambulatori, ma nelle Regioni Lazio, E.R., Piemonte, Molise e provincia autonoma di Bolzano si occuperanno solo del prelievo a domicilio.

I cittadini facenti parte del campione selezionato verranno contattati dalla Croce Rossa italiana sul proprio telefono cellulare. Dopo essere stati contattati per il test sierologico, per eventuali informazioni aggiuntive i cittadini potranno rivolgersi al numero 06-5510 messo a disposizione dalla Cri.

Capire quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi, stimare dimensioni e estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica. Questo al fine di indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio.

Parte oggi la vasta indagine epidemiologica su scala nazionale attraverso test sierologici su un campione di 150mila persone distribuite in duemila comuni italiani. L’indagine è firmata ministero della Salute e Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana che con i suoi volontari arriverà alle persone scelte per la campionatura. L’adesione è volontaria e i test sono gratuiti.

A chiarirlo a più riprese il Governo, anche attraverso il premier Giuseppe Conte, durante l’informativa alla Camera lo scorso 21 maggio, e la stessa Istat. Nessun obbligo da parte dei cittadini di rispondere alla chiamata. Ma per sensibilizzare la partecipazione su tutte le reti Rai andrà in onda uno spot dedicato all’indagine e locandine saranno affisse nelle farmacie e nelle parafarmacie, grazie alla collaborazione offerta da Federfarma e dalla Federazione dell’Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi). Sarà la Lombardia la regione con il campione maggiore pari a 20mila individui. La scelta tiene conto, infatti, oltre che della demografia, anche delle stime sulla pervasività del virus a livello territoriale. Altre grandi Regioni si collocheranno poco sotto i 10mila selezionati, meno di 4mila in quelle più piccole o meno toccate dall’epidemia. I test verranno effettuati “con esclusiva finalità di ricerca scientifica”, aveva chiarito il premier Conte nell’informativa alla in Aula alla Camera. “Occorrerà – aveva aggiunto – uno sforzo che si basa sul lavoro di volontari sul territorio” e ci sarà “una struttura nazionale di coordinamento”. In una nota diffusa alla vigilia del via ai test da ministero della Salute, Istat e Cri, si sottolinea che “la riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’ indagine”.

A tutti i soggetti che partecipano sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’ indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati, viene spiegato. “Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata – spiega ancora la nota – potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei”. Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità.

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