Lamezia. Caos e disorganizzazione in ospedale: un nostro lettore ci racconta la sua disavventura
4 min di letturaLAMEZIA. AAA sanità lametina cercasi! Pubblichiamo la testimonianza di un nostro lettore che ci racconta quanto sia complicato e difficile potersi prenotare al Cup dell’ospedale Giovanni Paolo II: un’impresa impossibile che dimostra ancora una volta quanto la sanità locale sia allo sbando. E, soprattutto, quanto sia anche rischioso recarsi nel nosocomio cittadino visto che non si rispettano le regole anti-contagio imposte dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Ecco il racconto del nostro lettore: “Lunedì primo giugno, ore 7:30, mi presento allo sportello Cup dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme dove mi ero già recato nei giorni precedenti pensando potessi prenotare gli esami del sangue ma scoprendo che gli stessi ‘non sono prenotabili per i giorni successivi perchè vengono accettati ed erogati lo stesso giorno’ ( vedi foto allegata).
Vado al terminale per stampare il numero utile ad aspettare il mio turno, noto che non funziona ed una guardia giurata gentilmente mi consegna il numero 32 spiegandomi che l’ufficio Cup apre alle 8:30.
Fuori comincia a piovere e le persone entrano nella sala d’ingresso che pian piano va riempendosi; nessuno misura la temperatura perchè lo sportello è deserto a quell’ora. Intanto le distanze fisiche tra le persone cominciano a diminuire: nessun distanziamento sociale come impongono le misure di sicurezza anti-Covid. Finalmente apre lo sportello, entrano prima le persone disabili o con particolari patologie ma nessuno ha un numero specifico per quegli elenchi e si procede ‘in fiducia’, fino a quando qualcuno dei ‘normomalati’ non protesta. Allora, dopo le proteste, gli operatori sanitari cominciano ad alternare le chiamate. Ci sono persone che, come il sottoscritto, avrebbero dovuto fare un semplice prelievo del sangue e fanno presente che il laboratorio è già aperto da un pezzo e che ci poteva essere il rischio, per l’eccessiva attesa al Cup, di arrivare trovandolo chiuso.
Alcuni utenti domandano, giustamente, se fosse possibile creare uno sportello esclusivo per le analisi del sangue visto che è impossibile prenotarle prima. La risposta non arriva ma nel frattempo esce fuori dall’ufficio Cup un impiegato che dice ad alta voce e con tono irritato: ‘E’ inutile che vi presentate qui con impegnative che non sono urgenti perchè non possiamo prenotarvi’. Questo succede intorno alle 9:30. Arriva il mio turno e la guardia giurata mi chiede, entrando, se avessi una prenotazione per visita ‘urgente’, io rispondo che non devo fare una prenotazione di visita ma degli esami del sangue propedeutici alla visita e che dall’esito degli esami, casomai, poteva desumersi l’eventuale ‘urgenza’. Sempre con gentilezza mi dice che probabilmente non mi avrebbero prenotato. Ma prenotato cosa? Visto che sul cartello all’ingresso c’era scritto non sono prenotabili per i giorni successivi perchè vengono accettati ed erogati lo stesso giorno”?
Entro nell’ufficio Cup e l’impiegato, sempre con tono sprezzante mi dice: ‘Ma non leggete i cartelli?’. Con tono altrettanto sprezzante rispondo che i cartelli li ho letti e che dicono cose diverse e l’ho invitato ad uscire fuori per leggerli con me. I cartelli parlano solo di visite urgenti mentre per gli esami del sangue c’è scritto: “non sono prenotabili per i giorni successivi” perchè “vengono accettati ed erogati lo stesso giorno”. Chiedo spiegazioni che chiaramente non mi vengono fornite ma a loro giustificazione, lo stesso impiegato mi chiede se tutta Lamezia avesse voluto fare gli esami come avrebbero dovuto fare. A tanta arguzia non ho saputo replicare se non dicendo che avrei chiamato i carabinieri.Sono stato invitato a farlo e così ho fatto. Dopo circa 10/15 minuti è arrivata la pattuglia ed ho esposto la problematica. Il graduato intervenuto ha parlato con l’impiegato, ha visto i cartelli che gli ho mostrato ed ha voluto parlare con un responsabile del servizio (ma non in mia presenza). Dopo altri 10 minuti il carabiniere è tornato e mi ha detto che le disposizioni regionali erano quelle e che gli impiegati non erano autorizzati ad evadere la mia ‘prenotazione’ e che devono essere i medici di base a stabilire l’urgenza.
Poi ha avvisato tutti i presenti che le distanze non erano rispettate e che avrebbero dovuto distanziarsi altrimenti chiudevano l’ufficio (se fosse stato presente alle 8:00 che avrebbe dovuto fare?) A quel punto ho chiesto solo se fosse nella sua autorità almeno la richiesta di far stracciare quei cartelli perchè con me lì c’erano decine di persone che da ore erano in attesa, a rischio contagio, per non essere ‘urgenti’. Sapete cosa ho fatto, dopo quasi tre ore di attesa, alle 10:15, sono andato via con la coda tra le gambe, il morale sotto i piedi, la dignità di cittadino onesto massacrata da tanta cialtroneria e l’orgoglio di calabrese perso per sempre. Ho deciso, arrivato in macchina, mentre uscivo dall’area ospedaliera, di recarmi in un laboratorio analisi privato. Senza prenotazione mi hanno accolto misurandomi la temperatura, dicendomi che bisognava prenotare ma che non avevano utenti e quindi potevano procedere ugualmente. Ho pagato, ed in meno di 10 minuti ero di nuovo in macchina per tornare a casa.
Nessuno si permetta più di presentarsi da me per chiedere il voto alle elezioni, firme per salvare ospedali o uffici territoriali o sostegno per iniziative a favore di qualcosa o qualcuno. Da questo momento sono, solo per mia sfortuna, cittadino lametino e calabrese per residenza e niente più.