Conte: in questa fase avremo la possibilità di cambiare davvero le cose
3 min di letturaIl presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilasciato pochi minuti fa, sulla propria pagina Facebook, una conferenza stampa
Il sistema di controllo epidemiologico che abbiamo adottato sta funzionando: i dati lo confermano. A distanza di un mese dall’inizio della Fase 2 i numeri sono incoraggianti.
Così esordisce il premier, affermando che le riaperture progressive che abbiamo adottato sono state la via più giusta.
Ora è giusto tornare ad una nuova socialità, ma è bene ricordarsi che se siamo in una condizione di sicurezza è perché insieme abbiamo accettato di compiere dei sacrifici e di modificare le nostre abitudini di vita.
Le uniche misure utili rimangono il distanziamento sociale e le mascherine ove necessarie. Il virus non è scomparso e i contagi, seppure in forte calo, lo confermano.
A livello europeo i ministri preposti stanno lavorando per rafforzare le connessioni europee, anche in vista della stagione turistica estiva. Ora è il momento di puntare sulla ripartenza di tutti i settori.
In tre mesi abbiamo stanziato 80 miliardi, pari a tre finanziarie, introducendo strumenti nuovi volti a molteplici settori. Ci rendiamo però conto dei forti ritardi e degli impedimenti burocratici, di cui già ho chiesto scusa.
Queste misure sono però solo l’inizio, occorre tornare a intervenire con nuove misure, più efficaci, su alcuni settori economici.
Recupero le parole del presidente Mattarella, occorre recuperare i nostri valori fondanti per affrontare questa delicata fase, in cui avremo la possibilità di cambiare davvero le cose.
L’UE sta mettendo a punto un piano da 750 miliardi, destinati alla ripartenza. E noi dovremo farci trovare pronti con un disegno riformista ampio: dobbiamo saper spendere bene i fondi europei.
Dobbiamo rilanciare gli investimenti, le infrastrutture e la digitalizzazione dell’Italia.
Dobbiamo puntare molto sull’istruzione e la ricerca, essere attrattivi per i giovani.
Un altro settore su cui occorre intervenire rapidamente è quello della giustizia, che rende l’Italia un paese ostico per le aziende.
Siamo al lavoro su una riforma del fisco, che è ad oggi iniquo e necessita un aggiornamento.
Lo dico chiaramente: i fondi europei, non sono un tesoretto del governo in carica, da usare a proprio uso e consumo. Sono una risorsa al servizio del paese che va sfruttata al meglio.
Per agire al meglio, convocherò per una settimana tutte le parti che possono contribuire a questa fase: le parti sociali e le menti più brillanti, oltre che le commissioni preposte.
La negoziazione europea è importante e fondamentale per il nostro futuro, è la via che ci conduce verso un futuro brillante.
Infine si rivolge ai giornalisti: parteciperemo ai progetti SURE e BEI dell’Europa, ma per quanto riguarda il MES rimango dell’idea che occorrono più dettagli su questo strumento ed una discussione in parlamento.
Ricordo a tutti che queste sono pur sempre risorse a prestito: non sono soldi regalati e occorre una valutazione attenta.