Barbanti: il sottile filo “abrogativo” che lega vitalizi e sanità
3 min di letturaFinalmente è giunta al termine la triste vicenda riguardante i cosiddetti “vitalizi” dei politici regionali
Comunicato Stampa
Senza voler fare populismo per carità, la pensione è un sacrosanto diritto di tutti i lavoratori quando vengono versati i contributi, ma solo se, appunto, è stato un periodo “lavorativo”.
La follia di questa legge era, invece, quella di consentire l’erogazione a 65 anni di una pensione tramite il riscatto di un periodo mai lavorato e sul quale quindi mai si sarebbe potuto vantare alcun diritto pensionistico. Ciò che rende ancora meno tollerabile la vicenda è il fatto che a fronte del versamento personale dei contributi per periodi mai “lavorati”, le casse regionali avrebbero dovuto aggiungere una cifra pari al doppio comportando un esborso non indifferente e sinceramente anche offensivo nei riguardi dei cittadini di una regione che fa registrare un livello di reddito tra gli ultimi in Europa ed una disoccupazione record.
Bene che giornalisti abbiano dato giusta rilevanza all’argomento, bene che i cittadini si siano indignati ed abbiano protestato esercitando il loro sacrosanto diritto al controllo, bene infine che la legge sia stata abrogata.
Ora si proceda con l’abrogazione anche dell’altra legge regionale (“Interventi di manutenzione normativa sulla legge regionale 6/2019”) approvata senza alcuna discussione né in aula né in commissione sanità ed in allegato al tema principale del bilancio che, estromettendo l’ospedale di Lamezia Terme dalla creazione dell’hub ospedaliero, di fatto riprogramma la sanità in quest’area territoriale con ricadute su tutta la Regione perché comprende l’unica struttura ospedaliera sede dell’università di Medicina e Chirurgia.
Ciò, tra l’altro, avviene in un momento in cui l’emergenza da coronavirus sta dettando nuovi indirizzi del governo nazionale alle Regioni per una riprogrammazione delle reti ospedaliere che non sappiamo ancora quanto sarà aderente agli indirizzi del DM 70/15.
La questione sanità, ed in particolare sanità ospedaliera a Lamezia Terme, sta tutta nella scelta politica di meglio utilizzare la nostra struttura operando con discernimento ed equilibrio perché il tempo dello svuotamento non ha prodotto risultati di abbandono dell’ospedale come riporta il nuovo piano operativo 2019-2021 del commissario straordinario sulle giornate di degenza e sugli accessi al pronto soccorso.
È necessario, quindi, che ci sia un’unica gestione della sanità in quest’area che abbia il compito di completare le reti ospedaliere, di riequilibrare l’offerta sanitaria in specialità e posti letto e di distribuire equamente le risorse economiche che vi sono assegnate (anche in eccesso rispetto alla media regionale), facendo programmazione sanitaria e non ulteriori accentramenti e dedicando tempo e valutazione alle disponibilità delle strutture ed alle necessità dei territori.
Perciò il consiglio regionale riprenda ed annulli la legge ”manutentiva“ e, con rispetto delle necessità dei Cittadini, affronti il tema della sanità regionale con l’urgenza che la nostra situazione richiede.
Sebastiano Barbanti