Vivo Lamezia: nella nostra città spiagge inaccessibili ai disabili
4 min di letturaLa segnalazione arriva dall’associazione Vivo Lamezia la quale, denuncia l’inesistente attenzione verso le categorie dei “diversamente abili” da parte dell’attuale sindaco e della sua maggioranza, sottolineando che questo importante tema è stato un altro cavallo di battaglia di questa amministrazione durante la campagna elettorale
Comunicato Stampa
“Si fa presto a dire vacanza al mare quando si ignorano completamente le esigenze di chi ha a che fare con una disabilità: “Siamo in piena stagione estiva e finalmente possiamo beneficiare delle nostre spiagge, ma questo diritto è negato nel nostro comune ai “portatori di handicap” che ancora una volta non potranno godere dell’accesso alle spiagge a causa della mancata installazione delle passerelle.
All’inizio dell’attuale stagione estiva –- abbiamo fatto notare che nulla era stato fatto per l’accesso al mare per i disabili e per gli anziani. Abbiamo ribadito che forse una passerella avrebbe agevolato l’accesso sulla spiaggia anche per chi ha difficoltà a deambulare”.
Raccolto l’invito da parte del Sindaco e dell’assessore al ramo Bambara viene posizionata una passerella, seppur molto ridotta, che tutto è tranne una passatoia, le assi sono semplicemente appoggiate sulla sabbia, rotte e per di più troppo piccole per poterci camminare con una carrozzina, giusto un contentino alla tanta urlata richiesta.
Abbiamo segnalato che l’attuale posizionamento della passerella non risolveva il problema per i diversamente abili in quanto per accedere alla stessa le barriere architettoniche presenti sul lungomare impedivano il raggiungimento richiedendo troppa fatica per il disabile e per l’accompagnatore. Abbiamo richiesto inoltre di poter sistemare la passerella nel punto punto dove è stata sempre posizionata (ex Lido Ligea) – li vi era una postazione con la presenza di un operatore e le adeguate attrezzature che accompagnava i disabili sulla battigia. Nemmeno l’intervento dell’Assessore Bambara, giunta sul posto per verificare quanto segnalato è valso per far smuovere l’intenzione del responsabile “sezione lavori” del comune, a posizionare 100 mt prima dell’inizio del lungomare la passatoia in questione.
Ad oggi nulla è cambiato –Costretti su una carrozzella senza poter raggiungere la spiaggia per l’inerzia e la poca attenzione da parte di questa insensibile amministrazione è davvero sconcertante se si pensa che basterebbe uno scivolo in legno o in plastica per potersi bagnare nelle acque meravigliose del nostro mare ed essere lì tra le onde effettivamente uguali agli uguali.
Accessibilità- non significa solo abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche accoglienza, ovvero reale consapevolezza che ricevere un ospite con una disabilità significa regalargli una vera vacanza, se non dalla disabilità’, almeno dalle preoccupazioni”.
Ad oggi la passatoia giace li inutilizzata essendo la stessa posizionata in un punto dove i diversamente abili non potranno mai raggiungerla.
Ci indigniamo per il mancato interesse dell’Assessore Bambara nonchè del Sindaco per non essere ancora oggi intervenuti, dando priorità alle inaugurazioni e alle manifestazioni culturali ma se di cultura vogliamo parlare la “passerella della vergogna” la dice tutta. Dobbiamo, nostro malgrado, ri-constatare- che si continuano a sperperare soldi pubblici ponendo poca attenzione ai progetti tra l’altro ormai inesistenti, ignorando ancora una volta i diritti e le giuste attenzioni alle “fasce deboli” che invece dovrebbero essere al primo posto sempre e comunque.
“La passerella della vergogna” se cosi possiamo definirla. “Vergogna per chi se la trova davanti, vergogna per chi l’ha pensata e per chi si è prestato a posarla, vista la sua finalità –Questa è una profonda offesa per chi la disabilità la vive sulla propria pelle e vorrebbe non pensare di essere una persona ‘meno fortunata’ degli altri. A nome dell’Associazione, viene quindi chiesto che “si tolga quell’indecenza dalla spiaggia. Indecenza per i lametini sicuramente molto più sensibili alle esigenze di chi ha tutto il diritto di raggiungere il mare nonostante le proprie difficoltà. Infine –sarebbe bello scoprire che ci siamo sbagliati e che magari da domani compaia una passerella degna di questo nome”.