Lamezia. La replica di Baglivo e Motta all’avvocato Chirumbolo
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Baglivo e Motta: “Alcune precisazioni riteniamo siano doverose onde smentire la nota stampa totalmente errata dello studio legale Chirumbolo laddove afferma che vi sarebbe stata da parte dei giornalisti l’attribuzione “artificiosa” di determinati fatti attribuitigli dalla testata giornalista LaCnews24”.
LAMEZIA. Riceviamo e pubblichiamo nota di replica all’avvocato Armando Chirumbolo da parte dei giornalisti Giuseppe Baglivo e Pasquale Motta. Di seguito la nota: “Come l’avvocato Armando Chirumbolo ben sa, per lo stesso articolo per il quale i due giornalisti sono stati ora oggetto di decreto di citazione diretta a giudizio senza possibilità di difendersi nelle fasi antecedenti (ma questo sarà oggetto di discussione dinanzi al Tribunale) vi è già stata una sentenza di totale proscioglimento da parte del gip del Tribunale di Lamezia Terme, giudice Emma Sonni. In data 17 maggio 2018 il gip ha infatti disposto l’archiviazione della querela proposta da Maria Grandinetti che aveva presentato querela contro il giornalista Baglivo per il medesimo articolo. E da chi era difesa Maria Grandinetti dinanzi al gip in sede di opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal Pm Emanuela Costa? Proprio dall’avvocato Armando Chirumbolo, all’epoca dell’articolo consigliere comunale di Lamezia Terme al pari di Maria Grandinetti. La querela è identica, le doglianze pure, l’articolo il medesimo.
Cosa dice la sentenza di proscioglimento del giornalista e quindi della testata LaCnews24? Ecco cosa scrive un giudice terzo, il gip dott.ssa Emma Sonni: “La parte dell’articolo asseritamente diffamante, della quale si duole la denunciante, è essenzialmente quella in cui è presente la foto che ritrae la stessa denunciante in compagnia di Marialucia Raso, del fidanzato di quest’ultima, Alessandro Gualtieri (arrestato nell’operazione Crisalide) e di Armando Chirumbolo, atteso che detta foto così come pubblicata , altro non era che il ritaglio di una foto ben più ampia raffigurante numerosi soggetti e non anche solo i quattro presenti nell’articolo. Orbene – scrive il gip – tanto premesso non ricorrono, ad avviso della scrivente, nella vicenda in esame gli estremi del reato ipotizzato. Ed invero, in primo luogo preme evidenziare che, contrariamente a quanto dedotto nell’atto di opposizione, non risulta che la foto inserita nell’articolo del 21.05.2017 sia stata manipolata – ovvero artatamente modificata – bensì, piuttosto, ritagliata con esclusione di una serie di soggetti che, a differenza di quelli ritratti nel ritaglio pubblicato, non rivestivano alcun incarico istituzionale e, dunque, non avevano rilevanza pubblica alcuna.
In ogni caso, dalla lettura dell’articolo incriminato, si evince chiaramente come l’autore dello stesso, pur inserendo nel corpo del testo solo una parte (ritaglio) di una più ampia foto che, nella versione originale, riproduceva ben più numerosi soggetti rispetto ai quattro che compaiono nell’articolo, cionondimeno tale foto (ritaglio) utilizza per documentare i legami non già fra la denunciante, Maria Grandinetti, e l’arrestato Alessandro Gualtieri, bensì piuttosto fra quest’ultimo e Marialucia Raso, consigliere comunale di maggioranza – all’epoca dei fatti – presso il Comune di Lamezia Terme. Tanto si evince chiaramente dal tenore dell’articolo in discussione, laddove, innanzitutto, espliciti ed univoci sono i riferimenti al legame sentimentale esistente – almeno dal 2011 – fra l’arrestato Gualtieri ed il consigliere Raso dal cui profilo facebook, fra l’altro, la foto in questione è stata estrapolata”.
Ed ancora: “Nell’articolo – scrive il gip Emma Sonni – non si afferma né in maniera esplicita, né per via mediata che Alessandro Gualtieri, arrestato nell’operazione Crisalide, fosse legato da rapporti di contiguità criminale al consigliere Grandinetti né tantomeno al consigliere Chirumbolo, ma si intende porre, semmai, e di fatto si pone l’accento sul rapporto sentimentale fra il predetto ed il consigliere Marialucia Raso, eletta nelle elezioni amministrative del 2015. Il che, a ben guardare, appare riconducibile al legittimo esercizio del diritto di cronaca, di cui ricorrono, nella specie, tutti i presupposti, ovvero quello della verità della notizia, dell’interesse pubblico alla sua divulgazione e della continenza della sua esposizione”.
Questo quanto deciso dal gip, Emma Sonni, sul medesimo articolo oggetto di una doppia querela: una da parte di Maria Grandinetti (assistita dall’avvocato Armando Chirumbolo) ed una da parte dell’avvocato Armando Chirumbolo. Questi i fatti e questa la decisione del gip che verrà portata a conoscenza del Tribunale di Lamezia nell’udienza del 22 novembre prossimo al pari della richiesta di archiviazione (accolta) dal pm Emanuela Costa. Con buona pace per la c.d. “nota stampa” dell’avvocato Armando Chirumbolo che – chissà come mai – non ha inviato alcuna nota stampa quando nel maggio del 2018 il gip ha archiviato la querela presentata dalla sua assistita Maria Grandinetti, né si è premurato ora di ricordare l’avvenuto proscioglimento del giornalista per la medesima querela oggetto della sua nota”.