Federcontribuenti: due italiani su cinque sono sconosciuti al fisco
3 min di letturaIl covid 19 ci è costato 100 miliardi di euro, il crollo del PIL ridurrà del 17% il nostro potere di acquisto e il pareggio di bilancio si è spostato di 7 punti percentuali
Comunicato Stampa
Il blocco dei licenziamenti non ha evitato che il 21,3% dei lavoratori in nero perdesse il lavoro. Su 3 P.Iva 2 sono morte e 1 ha evaso il fisco e goduto dei bonus. Mentre il 46% degli italiani si è concesso una breve vacanza in Italia o all’estero da aprile 2019 a maggio 2020 per il Rdc e pensione di cittadinanza abbiamo speso 6,5 miliardi senza aver sviluppato occupazione, contrastato l’evasione fiscale e combattuto il lavoro nero e la povertà dei nostri pensionati.
In Italia non si capisce chi è ricco e chi è povero ed è colpa di una politica assistenzialista concessa senza controllo.
Federcontribuenti: ”i contribuenti italiani non sono solo quelli della dichiarazione dei redditi. Due italiani su cinque sono sconosciuti al fisco”. E il fisco se la prende sempre con gli stessi.
Il governo e tutta la classe politica che verrà deve smetterla di dare soldi senza controllo, ”agli enti pubblici, ai cittadini non presenti nell’anagrafe tributaria, per le CIG senza controllare azienda e lavoratori. Siamo passati da un Monti arraffa tutto ad una politica assistenziale che ha bruciato ogni possibilità di investimento”.
Bonus per il monopattino quando abbiamo poche e sgangherate piste ciclabili: per la banda larga e i computer e nessuno si chiede come mai tutti hanno almeno 4 smartphone a casa ma, nessun computer!
”Ci mancano regole, educazione e rispetto”.
Abbiamo il 36% dei pensionati con un assegno inferiore ai mille euro, la metà non ha ottenuto integrazione con la pensione di cittadinanza, abbiamo un milione di invalidi civili che forse passeranno da un assegno di 280 euro a uno di 651 però, diamo soldi a chi ha età e salute per lavorare e magari lavora in nero e prende il RDC ed è pure esen tasse. Diamo CIG alle aziende che non hanno effettivamente messo a riposo gli operai, li diamo agli enti pubblici per interventi mai conclusi e non siamo mai riusciti a fare delle semplicissime manovre atte ad uscire dalla ormai consolidata crisi economica nel Bel Paese. Ogni categoria presenta gravi criticità soprattutto tra le aree strategiche come sanità, istruzione, occupazione e anziani.
Cosa fare subito. Fermare questi soldi a debito dati senza alcun criterio.
Ogni bonus o detrazione economico e fiscale deve essere riconosciuto non sulla base del modello ISEE facilmente falsabile, ma attraverso uno screening del richiedente: come vive e con quali redditi ha vissuto fino al momento della domanda. Controllare subito lo stato delle opere e delle collaborazioni – con fondi pubblici – in essere con aziende strategiche – tipo TIM, FS, ect perché di sviluppo non se ne vede granché! ”In Italia ognuno fa come gli pare, anche i controllori. Occorrerebbe maggior senso del dovere anche tra la società civile.
Si deve contrarre debito per dare una svolta decisiva all’Italia risolvendo le criticità e le diseguaglianze e tornando a permettere la libera creazione di occupazione rivendo il costo del lavoro. Ogni comune dovrebbe avere un elenco delle attività lavorative e il numero degli occupati stanando il sommerso strada per strada; ”prima però occorre una manovra coraggiosa. Prevedere la possibilità, per chi oggi ha lavoratori in nero, di assumere regolarmente a zero costi per i primi 3 anni”.