Giannuzzi (Confartigianato Turismo Catanzaro): “Lo sviluppo della Calabria riparta dai borghi”
3 min di letturaInnocenza Giannuzzi, presidente Confartigianato Turismo Catanzaro, punta alla riscoperta dei borghi per il rilancio culturale e socio-produttivo della Calabria.
“Il rilancio dei borghi calabresi parte dalla necessità di vivere nella natura e di conciliare sempre più famiglia e tempo libero con l’attività lavorativa di sempre. Un rilancio caldeggiato dalle regole sul distanziamento
dettate dal Covid-19, fino a ieri inconcepibili in una società votata all’urbanizzazione spinta”. Così Innocenza Giannuzzi, presidente Confartigianato Turismo Catanzaro, che rimarca: “Dal lockdown abbiamo imparato a ritemprare mente e spirito nella natura, lavorando dal giardino o dal balcone di una seconda casa propria o affittata, guardando montagne o mare, lago o colline verdi. Se queste località sono dotate di wifi e collegate da infrastrutture quali stazioni e aeroporti”. “L’emergenza Covid-19 ha portato in tempi brevissimi dei cambiamenti epocali che nessuno avrebbe mai ipotizzato solo qualche mese fa – sottolinea ancora l’imprenditrice – Fra le tante novità c’è l’uso massiccio dello smart working per le aziende che ne hanno la possibilità di far lavorare i propri dipendenti da casa”.
Il lavoro a distanza (o lavoro agile) era già previsto per legge dal 2017 in Italia, ma non tutte le aziende avevano aderito. Il lockdown lo ha di fatto imposto a molti e così le aziende e le persone si sono organizzate per lavorare da casa. I risultati sembrano essere sorprendenti, poichè la produttività sembra essere aumentata con indubbi vantaggi per aziende e dipendenti. Dall’altro canto però lo smart working ha portato a perdita di socialità ed una drastica riduzione dell’indotto di ristorazione attorno alle grandi aziende e tant’altri gap economici. Giannuzzi ricorda che “le grandi città erano diventate in questi ultimi decenni recettori di lavoratori, concentrando sempre di più nelle metropoli la popolazione e avviando un lento ed inesorabile spopolamento dei piccoli borghi da Nord a Sud. Le migrazioni all’intero del Paese hanno spostato diverse migliaia di persone, rendendo i piccoli comuni, seppur anche molto gradevoli per viverci, quasi dei villaggi fantasma. A pagare il prezzo più alto – asserisce la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – sono i comuni di montagna e quelli del Sud Italia con una emorragia di persone lenta ed inesorabile.
L’occasione può essere realmente ghiotta per invertire la tendenza allo spopolamento dei borghi e la cosa può generare un circuito virtuoso”.
Secondo Giannuzzi “per permettere questa rivoluzione sarà però necessario avere una rete internet di buona qualità, i servizi minimi di base, dei luoghi per il co-working e per il resto i piccoli borghi offrono già una vita lontana dallo stress del traffico, dalle code e dalle difficoltà dei grandi centri. I comuni e la Regione Calabria dovrebbero pensare a degli incentivi per chi decide di tornare a vivere nei piccoli comuni e per le imprese che decidono per il lavoro da remoto. La direzione è quella della sostenibilità e della riscoperta dalla vita “slow” e questo lo possono già offrire le piccole realtà”. “Paradossale è in un contesto attuale abdicare totalmente al bando regionale sui borghi, perdere questa occasione di rilancio economico dei tanti piccoli comuni presenti sul territorio – commenta l’imprenditrice – Per il poeta e paesologo Franco Arminio la ‘pandemia apre oggettivamente degli spazi per un importante intervento pubblico nelle aree interne, abbandonate negli anni per far crescere metropoli che si dimostrano inospitali e pericolose’. Un mondo capovolto durante il confinamento, dove l’hinterland è sempre più percepito come un luogo più vivibile e sicuro, un occasione che la Calabria non può e non deve perdere”.