Scuola e covid, Azzolina: “In classe le regole non cambiano”
3 min di letturaLe regole a scuola non cambiano. Abbiamo dei protocolli e delle linee guida che abbiamo scritto quest’estate, come non cambiano nelle attività produttive. Oggi abbiamo normato quello che non era stato normato prima
Lo ha affermato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, al Tg La7, intervistata da Enrico Mentana, entrambi nel rispetto delle norme del nuovo decreto con indosso la mascherina.
“A scuola, per ribadirlo se uno studente, è seduto staticità a un metro di distanza può abbassare la mascherina se vuole tenerla ovviamente può tenerla, – ha spiegato Azzolina – in tutte le situazione di dinamicità, immaginiamo che si alzi per andare in bagno, se si muove nella classe, va alla macchinetta a prendere qualcosa da mangiare in quel caso la mascherina va tenuta”.
“Devo dire che ho molto visitato le scuole nelle ultime settimane e posso dire che nelle scuole queste regole si utilizzano già perché i protocolli sono di quest’estate, con grande responsabilità – ha evidenziato Azzolina – lei immagini che nella giornata di uno studente di 24 ore, le 5 o 6 ore che passa a scuola, in questo momento, sono quelle più sicure. Le scuole rappresentano proprio il luogo più sicuro perché queste regole ci sono da settimane. Io sono più preoccupata per quello che avveniva fuori dalle scuole, le scene che ho visto fuori dalle scuole. La scuola è un ambiente molto protetto e con queste regole che ci siamo dati questa mattina nel decreto, ora anche fuori dalle scuole con l’uso della mascherina quando non si è a un metro di distanza e via dicendo, ci sarà più protezione anche fuori dalle scuole”.
“Ci sono due aspetti da spiegare il primo la qualità dell’istruzione e l’altro la sicurezza di questo concorso. Partiamo dal primo: non può bastare allo stato dire deve esistere un’istruzione in un Paese, l’istruzione deve essere buona, l’istruzione deve essere di qualità, anche con selezione all’ingresso per gli insegnanti. Per anni non si sono fatti concorsi in questo Paese, e questo ha generato precariato si vogliono insegnanti stabili adesso? Il concorso si poteva fare anche quest’estate, si è trovato un accordo diverso nella maggioranza. Io volevo farlo quest’estate”.
“I precari storici sono quelli delle graduatorie a esaurimento. Le famiglie ci chiedono insegnanti preparati, i docenti ci chiedono di fare il concorso, non lamentiamoci poi quando i dati ci dicono che i nostri studenti hanno tante difficoltà nelle competenze. L’insegnante – ha evidenziato Azzolina – non è un lavoro meno importante del chirurgo, questo se fa un errore ti toglie la vita subito l’insegnate è un mestiere delicatissimo, perché puoi costruire il futuro dei nostri studenti e questo la prima parte la qualità dell’istruzione che l’Italia ha il diritto di rivendicare”.
“La seconda parte riguarda la sicurezza. Le immagini che ho visto, questi poli fieristici, dove si fanno i concorsi non sono reali rispetto al concorso che faremo noi, perché noi abbiamo delle procedure, dei protocolli di sicurezza rigidi. – ha evidenziato ancora Azzolina – Avremo dieci candidati per aula, igienizzanti, e garantiamo il distanziamento da oltre un metro e se a settembre sono stati fatti i test di medicina per 70mila studenti circa, tutti in un giorno, noi questo concorso lo distribuiamo nel tempo: si parte il 22 di ottobre e si finisce a metà novembre. Abbiamo più di 20mila aule a disposizione e sarà un concorso nel pieno rispetto del protocollo di sicurezza”. “La prova è 150 minuti si fa anche in orario pomeridiano – ha affermato ancora Azzolina – bisogna garantire la qualità degli insegnanti, i concorso vanno fatti regolarmente come negli altri Paesi”.