Dpcm Natale, spostamenti tra comuni: cosa può cambiare
4 min di letturaSpostamenti tra comuni a Natale e a Capodanno, il semaforo rosso può cambiare colore e le regole possono mutare
All’interno del governo si valuta una modifica delle misure fissate con il decreto e con il Dpcm Natale varati all’inizio.
In particolare, il premier Giuseppe Conte starebbe riflettendo sulla possibilità di rivedere lo stop allo spostamento tra comuni – soprattutto piccoli comuni – nelle giornate del 25 e 26 dicembre e quella del 1° gennaio. Il tema è da giorni al centro della discussione all’interno della maggioranza, con le modifiche invocate soprattutto al Senato dalle componenti Pd e Italia Viva.
Il pressing è continuato anche nei giorni scorsi e, fonti parlamentari riferiscono all’Adnkronos, di una interlocuzione con il governo sulla questione anche due giorni fa al Senato, in occasione della comunicazioni di Conte. E, a quanto viene riferito, il presidente del Consiglio sarebbe intenzionato a ragionare sull’ipotesi di una modifica della norma. L’argomento, a quanto apprende l’Adnkronos, verrà affrontato quando Conte rientrerà dal Consiglio europeo di Bruxelles e vedrà i capi delegazione e i capigruppo delle forze di maggioranza. E proprio da Bruxelles il presidente del Consiglio avrebbe chiamato i capi delegazione per confrontarsi rapidamente con loro sull’ipotesi di aprire una riflessione sul tema, trovandoli concordi a un nuovo momento di discussione su una delle norme che ha suscitato maggior dibattito.
All’interno dell’esecutivo, ha preso posizione pubblicamente Luigi Di Maio. “Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme. Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli comuni di poche migliaia di persone non è permesso”, ha scritto il ministro degli Esteri in un post su Facebook. “Questo è un problema che va risolto e mi auguro che tutte le forze di maggioranza siano d’accordo nel trovare una soluzione”.
“Sarà già un Natale diverso rispetto agli altri, dove tutti avremo tante limitazioni e dovremo fare ancora più attenzione del solito per evitare la diffusione del virus, ma almeno dove possibile permettiamo alle famiglie di stare insieme – ha scritto ancora Di Maio – Naturalmente tutti i cittadini dovranno agire tenendo bene a mente che se non rispettiamo le norme anti covid, quindi mascherina e distanziamento, il rischio di una terza ondata poi diventa concreto”. “Ma con senso civico e responsabilità riusciremo a trascorrere le feste insieme ai nostri cari – ha concluso – Tante persone, anche senza imposizioni o obblighi di legge, scelgono ogni giorno, in tanti piccoli gesti quotidiani, di essere prudenti e rispettosi. A loro va il mio grazie”.
Rimane improntata alla ‘’massima prudenza” la posizione del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, da qui a Natale ci sono due settimane, e ancora un pezzo di discussione, ma per me le norme approvate dal governo sono giuste”, ha detto nella puntata di Porta a Porta. “Mi piacerebbe dire che è tutto finito ma purtroppo non è così – ha sottolineato Speranza – e il numero più drammatico è quello dei decessi, oggi 887. Non possiamo assuefarci a questi numeri, perché dietro ognuna di quelle persone c’è una vita, parenti che piangono e tanto dolore. Abbiamo chiesto ancora pazienza e sacrifici agli italiani anche per questo Natale”.
Con i colori delle varie regioni “stiamo concedendo spazi di libertà”, e dobbiamo “riuscire a reggere in queste due settimane molto insidiose. io sono spaventato anche dall’esperienza dell’estate perché tanti hanno pensato purtroppo che la partita fosse vinta e che il Covid fosse finito. Poi abbiamo visto quello che è successo. E l’estate è persino meno rischiosa del Natale, perché, per motivi climatici, tradizionalmente si sta molto all’aperto e il contagio è più difficile. Invece durante le vacanze di Natale è chiaro che si tende a stare nei luoghi chiusi, spesso anche con difficoltà ad areare per motivi di temperature basse. Dunque abbiamo veramente la necessità di tenere il punto”, ha aggiunto.