Barbanti: non ci sono vinti e vincitori se la macchina elettorale non funziona
2 min di letturaBarbanti: bisogna ripristinare la legalità
Comunicato Stampa
La sentenza del TAR sulle elezioni di Lamezia Terme ci restituisce una fotografia della città che cozza con le splendide immagini che quotidianamente possiamo ritrovare in rete e, soprattutto, con il ritratto di una città forte, fatta da cittadini, professionisti, imprenditori, commercianti che nonostante tutte le difficoltà pandemiche, economiche e sociali vanno avanti con determinazione e coraggio.
Eppure, ancora una volta, questa bellezza rischia di essere sminuita da alcuni comportamenti illegali.
Non voglio entrare in conflitti politici tra le parti, non mi interessano proclami, né canti di vittoria, né diatribe su chi sminuisce cosa, né eventuali cambi di consiglieri. Accuse che tutte le parti politiche si stanno lanciando reciprocamente e che, sinceramente, non mi entusiasmano né mi divertono.
Il vero tema, il tema su cui bisogna porre particolare attenzione, è che ancora una volta comportamenti irregolari e ritenuti illegali hanno inficiato la volontà dei cittadini. E questo è grave perché se passa il messaggio che andare a votare non serve, perché ci sono brogli o costrizioni della libertà, allora l’esercizio della democrazia viene messo a repentaglio sino a scomparire.
La vera priorità, quindi, è dare sicurezza che la macchina elettorale funzioni senza alcun dubbio: serve tanto a chi vince le elezioni, quanto a chi le perde. Serve per dare dignità ad una città.
La magistratura faccia quindi presto nella ricerca, individuazione e punizione dei colpevoli e, nel frattempo, si pongano in essere le più opportune azioni per assicurare un voto corretto.
Ed auguriamoci che al più presto si restituisca alla città un governo politico e non commissariale. Perché una delle più grandi forze e libertà di una popolazione è la capacità di giudicare l’operato di un’amministrazione ed esprimere la sua opinione in sede di voto.
Non priviamoci di questo diritto.
On. Sebastiano Barbanti