Sant’Anna Hospital: La Gerusalemme (non) liberata, intervenga Gratteri
4 min di letturaIn Calabria è duro a morire il nostro vittimismo e la nostra cronica incapacità, che si moltiplica in politica, di affrontare il problema e di pretendere quel rispetto, che ci tocca come cittadini a tutto tondo e non di ultima serie
Comunicato Stampa
Avevamo tutti pensato ed anche sperato che questa volta ci fosse la “Gerusalemme liberata”, che diversamente da sempre la Calabria riuscisse a distinguersi al contrario, che si riuscisse a dare una risposta, prima di chiarezza e di legalità, a quello che sembra a tutti un omicidio di Stato ed una strage di massa: uccidere il Sant’Anna Hospital e le sue professionalità.
Ad oggi dobbiamo dire che abbiamo sbagliato, ci siamo illusi come tutti i cittadini, i lavoratori del Sant’Anna Hospital, perché in Calabria è duro a morire il nostro vittimismo e la nostra cronica incapacità, che si moltiplica in politica, di affrontare il problema e di pretendere quel rispetto, che ci tocca come cittadini a tutto tondo e non di ultima serie.
La riunione programmata oggi della Commissione regionale sulla Sanità per mettere intorno ad un tavolo tutti gli attori utili alla vicenda del Sant’Anna Hospital è partita già zoppa, per la mancata presenza – ingiustificata – del Commissario ad Acta Longo e per l’assenza ormai cronica della triade commissariale dell’Asp di Catanzaro con in testa l’ex Prefetto Latella. Il tutto si è ricomposto ad un incontro nemmeno conviviale con chi, il management della clinica Sant’Anna Hospital, chiede di essere ascoltato, di poter spiegare e di aver una risposta.
Quella risposta che tutti i calabresi aspettano, soprattutto quelli che da giorno 28 dicembre dovranno riprendere i viaggi della speranza, visto che la rete di cardiochirurgia viene cancellata con un colpo di spugna, forse per avvantaggiare qualcuno fuori e dentro i confini regionali e per garantire il diritto costituzionale alla cura ed al recupero dei fantomatici LEA (?)
Ci chiediamo allora a che servono tutti questi Commissari pagati con i nostri soldi? Chi credono di essere questi “servitori dello Stato” che ci trattano a pesci in faccia pensando di aver di fronte indigeni con l’anello al naso?
Ma, ritornando nel concreto, quello che abbiamo già chiesto con un esposto al Procuratore Gratteri, perché l’Asp di Catanzaro ha adottato procedure extra legge revocando l’accreditamento al Sant’Anna Hospital nel silenzio, presumibilmente complice, della Struttura del Commissario ad Acta e del Dipartimento regionale alla Salute, ed in particolare a chi è utile la morte per asfissia e fame del Sant’Anna Hospital, quali sono gli interessi non narrabili che potrebbero nascondersi. Ci chiediamo in questo quadro di cose non dette, che evocano i grandi omissis e non risposte dei famosi delitti di Stato, perché certa politica è stata latitante salvo l’ingresso in zona cesarini, come il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo che al netto della passarella non è stato capace di invitare e magari accompagnare al tavolo del confronto proprio l’ex Prefetto Latella, con la quale ha collaborato per anni e che, proprio ieri, ha ricevuto i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL, ma che oggi ritiene di non dover partecipare per offrire, come è suo obbligo in quanto pagata dai cittadini, una risposta proprio a quei cittadini che dovranno riprendere i viaggi della speranza.
La Calabria perde nuovamente per la sua cronica mancanza di spina dorsale, perché chi ricopre i ruoli apicali da sempre evita di assumersi le responsabilità, perché la politica è troppo impegnata – forse(?) – a fare affari, perché ogni strangolamento anche di Stato è un opzione utile, ma soprattutto perché il Sant’Anna Hospital ha sempre dato fastidio per le professionalità che offre e perché, anche oggi in piena pandemia, riesce ad assicurare prestazioni anche programmate.
Ci ascolti il Procuratore Gratteri, ma soprattutto ascolti le dichiarazioni dei tanti medici del Sant’Anna Hospital, che sono pubbliche e che nella loro disarmante verità offrono una notitia criminis, che non può essere derubricata come fanno i vari Commissari, quelli che non servono e non governano la sanità. Inutili al pari dei tanti operatori della politica, regionale ed anche nazionale che hanno saputo – bontà loro – dimostrare la loro incapacità politica condita da un ignoranza manifesta. Intanto il Sant’Anna Hospital muore e muore la dignità dei cittadini calabresi e le loro speranze di cura.
(*) presidente Associazione I QUARTIERI