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Addio a Spadafora, maestro orafo calabrese famoso in tutto il mondo

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Addio all’orafo delle madonne, il maestro di San Giovanni in Fiore conosciuto in tutto il mondo

Si è spento ieri sera Giovanbattista Spadafora, uno dei maggiori rappresentati artistici della regione Calabria, che ha portato in tutto il mondo un marchio unico che ha da sempre caratterizzato le produzioni orafe calabre. A dare l’annuncio della sua scomparsa, i dipendenti della sua azienda che lo hanno salutato con un “Addio maestro, a lui dobbiamo tutto”, sulla pagina Facebook di Spadafora Gioielli.

Solo qualche anno fa il maestro Spadafora aveva ottenuto il riconoscimento di 486 gioielli storici familiari risalenti al periodo compreso tra il ‘700 e l’800, testimonianza della secolare attività produttiva orafa della famiglia sangiovannese.

Una collezione unica nel suo genere che ha ottenuto dal ministro Dario Franceschini, e sotto la supervisione della dott.ssa Rosa Romano in collaborazione con le soprintendenze di Cosenza e di Napoli, il vincolo di interesse storico culturale. Il maestro ha poi deciso di donare parte dei gioielli ad un museo della Sila e rendere la restante parte itinerante, perché tutti possano apprezzare le meravigliosi decorazioni della nostra terra.

La storia della famiglia Spadafora si intreccia con quella locale e affonda le radici nella tradizione e nella voglia di lasciare ai posteri un bagaglio culturale ricercato e raffinato che ha trovato la sua massima rappresentazione nel Draco Magnus et Rufus, icona della loro produzione orafa: l’interesse per questa figura si deve alla visita all’Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore nel 1989, il risultato è stata una coppia di orecchini in oro con col drago a sette teste.

Il maestro che ha catturato l’attenzione di papi e celebrità, è stato definito l’orafo delle madonne: un uomo che è stato in grado di ridefinire l’arte orafa calabrese senza abbandonare la tradizione della nostra terra, fondendola e incastonandola tra le cesellature dei magnifici ori e argenti di sua produzione.

Felicia Villella

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