Giannuzzi e Mostaccioli: “Venga corretta l’ordinanza regionale che vieta l’asporto!”
2 min di letturaInnocenza Giannuzzi e Raffaele Mostaccioli (Confartigianato Imprese Catanzaro) esprimono il proprio dissenso riguardo all’ordinanza regionale che vieta l’asporto
Comunicato stampa
Da oggi anche la Calabria torna a essere “zona rossa”. Un provvedimento che probabilmente sarebbe dovuto arrivare diverso tempo addietro, fornendo però i necessari aiuti economici alle numerose attività costrette a fermarsi. Invece no, le regioni di tutt’Italia continuano a cambiare colore lasciando gli esercenti letteralmente in ginocchio, senza che il Governo nazionale fornisca le giuste dosi di vaccini, utili a immunizzare al più presto tutta la popolazione.
Ma c’è di più: c’è ora il paradosso con cui si stanno scontrando numerosi esercenti.
La norma che regolamenta le chiusure nelle aree rosse prevede per bar e pasticcerie l’asporto e la consegna a domicilio fino alle 22, vietando le consumazioni nei pressi delle attività rientranti nella categoria della ristorazione.
Leggendo l’ultima ordinanza sottoscritta dal presidente facente funzione della regione Calabria Nino Spirlì, però, non passa inosservato il divieto d’asporto, con la possibilità della sola consegna a domicilio.
Perché? Perché accanirsi contro attività che si trovano già in ginocchio? Confartigianato Imprese Catanzaro si augura che si tratti esclusivamente di una svista a cui sarà posto prontamente rimedio, non di una vera e propria restrizione.
Solo un anno fa, la nostra regione, per far ripartire l’economia dopo i vari mesi di lockdown, aveva riaperto anzitempo la possibilità delle consumazioni all’esterno di queste attività.
Chiediamo al presidente Spirlì che venga immediatamente corretta l’ordinanza, affinché le nostre aziende possano lavorare e guadagnarsi da vivere nel rispetto delle norme.
L’imprenditoria calabrese resiste, non graviamola di ulteriori limitazioni!