Progetto Guardaroba, scambio di vestiti e attività di inclusione
3 min di lettura“Date, e vi sarà dato CdA Calabria odv!”
Comunicato stampa
In occasione della settimana Santa, il CdA Calabria odv rete regionale di centri di ascolto antiviolenza e fragilità, ha effettuato la raccolta di indumenti e beni di prima di necessità che ha consegnato all’Associazione Donne e Futuro odv.che provvederà alla distribuzione.
Il Progetto GUARDAROBA, è un progetto di scambio di vestiti e attività di inclusione per contrastare la povertà e favorire l’integrazione e ha l’obiettivo di dare maggiore dignità alle persone che vivono in condizioni di disagio economico o sociale, stimolare dinamiche partecipative nella società, riattivare le reti relazionali, recuperare e rigenerare i vestiti usati. Lo storico servizio di distribuzione di abiti donati dai cittadini, da parte dell’Associazione Donne e Futuro odv, con Guardaroba si arricchisce diventando un progetto di inclusione sociale, dove il sostegno materiale è anche relazionale.
“Guardaroba”, dice la Presidente Graziella Catozza, nasce in collaborazione con le associazioni aderenti al CdA Calabria odv, “funziona sulla catena di solidarietà dei cittadini”. Quelli che senza sosta vengono a donare gli abiti che non usano o che non piacciono più e gli oltre 20 volontari che dietro il bancone si alternano a smistarli per genere, taglia e stagione. Puoi incontrare il pensionato, che dedica qualche ora libera dalla cura dei nipotini, come l’infermiere che viene a dare una mano dopo aver fatto la notte in ospedale. E ancora racconta… C’è chi non ha niente e ha bisogno di tutto, chi viene perché ha ritrovato la forza di ricominciare. “Come quella volta che un signore senza casa ci ha chiesto un abito per poter fare bella figura. Stava andando a sostenere un colloquio di lavoro”.
- i cittadini, durante gli open days ed eventi di raccolta fondi, prendono i vestiti selezionati e contribuiscono a dare sostenibilità economica al progetto.
GLI OBIETTIVI
- dare maggiore dignità ai beneficiari
- stimolare le dinamiche partecipative e collaborative nella società
- riattivare e allargare le reti relazionali
- aiutare i beneficiari ad uscire da una situazione di difficoltà
- permettere alle persone di sentirsi parte attiva della comunità, mettendo a disposizione le proprie abilità.
Abbiamo sperimentato tutti e tutte che quando più si dà, più si riceve, anche – e forse soprattutto – nelle relazioni umani. Eppure continuiamo a vivere secondo l’adagio «quando vi sarà dato, allora date». Preferiamo metterci al centro pretendendo che gli altri e le altre vengano verso di noi quando ne abbiamo bisogno e non noi verso gli altri e le altre; questo accade nelle relazioni, ma anche in campo economico.
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