Turino (Calabria Sociale): “Lamezia, città in pieno degrado”
3 min di lettura“È il momento di far emergere l’orgoglio di cittadino a tutela della civiltà locale, autogestendo e imponendo, il rispetto del collettivo in cui si vive” afferma, in una nota, Gianfranco Turino di Calabria Sociale
Parco Felice Mastroianni, qualcuno ricorda che nel suo interno c’erano papere e anatre?
Era un piacere vederle muovere sull’ascesa erbosa, un inno alla natura, un ringraziamento alla vita, un rapporto di semplicità e d’esistenza. Poi un giorno, questi simpatici volatili sono totalmente spariti, dalla sera alla mattina, svaniti nel nulla, quasi non fossero mai esistiti.
Cosa era successo?
Forse sono finite arrosto sulla tavola di qualche cacciatore nostrano?
Oppure sbranate da una turma di cani randagi?
Nessuna risposta e nessuna spiegazione, solo silenzio, bocche cucite, orecchie tappate e occhi bendati, non c’erano più, questa diventava la realtà nuda e cruda.
Attorno solo il totale disinteresse di chi avrebbe dovuto controllare e tutelare la funzionalità del parco in tutte le sue forme.
Oggi è divenuto una riserva privata del nulla, due pontili che collegavano le sponde, chiusi perché pericolanti, lo sono da diversi anni, ora funzionano solo come veicolo per lo scarico dei rifiuti, con gli ingressi sbarrati, da una parte e dell’altra da rete e puntelli, alcuni tagliati e divelti.
I lampioni sono quasi tutti fuori uso, rotti, staccati e sradicati, con le prime ombre della sera il parco è immerso nel buio totale, fa quasi paura attraversarlo.
I cubi in cemento costruiti sotto la tettoia nel primo ingresso, accanto alle poste, hanno assunto l’aspetto di depositi di tutto e di più, inoltre pasticciati in modo non certo artistico.
I vari cartelli con spiegazioni e divieti sono stati divelti e accartocciati.
Questa purtroppo è la nostra attuale civiltà.
Il parco poteva essere, un attimo familiare, con la possibilità di passare qualche ora lontani dall’intossicazione dei gas di scarico e del caotico muoversi dei veicoli.
Un parco in gran parte divenuto cloaca a cielo aperto per i bisogni dei cani e di altro.
Pur troppo, questo periodo, senza una vera guida cittadina, da l’immagine di una anarchia in cui ognuno si sente in diritto di fare ciò che vuole.
Non è solo il parco; tutta città è in pieno degrado, caduta pesantemente nel vuoto del mancato rispetto del sociale, affogata nei rifiuti e nella completa disobbedienza per sé stessi e per gli altri.
È il momento di far emergere l’orgoglio di cittadino a tutela della civiltà locale, autogestendo e imponendo, il rispetto del collettivo in cui si vive come esempio alla comunità che non può continuare ad accettare, passivamente, il silenzio del nulla.
SVEGLIA LAMEZIA!!! LA STORIA NON SI FERMA!!!