Cerra-Tansi: quando governeremo la Calabria sui giovani passeremo dalle parole ai fatti
4 min di letturaE’ da Rosella Cerra, candidata con Tesoro Calabria, che parte l’idea di un Assessorato per i Giovani. Cerra, infatti, ha elaborato l’idea per una Calabria che guarda al presente e soprattutto al futuro
Comunicato Stampa
Come sempre Carlo Tansi ha sposato in pieno la proposta di Rosella Cerra. Quest’ultima ha puntualizzato l’importanza e la centralità di questo progetto anche e soprattutto attraverso il dialogo con il gruppo Giovani Tesoro Calabria, i quali saranno una delle più alte espressioni di questa svolta politica e istituzionale per la nostra regione.
Porre attenzione ai giovani significa innanzitutto dedicare un reale e apposito spazio istituzionale, che si traduca in un luogo fisico di incontro, confronto e proposta. Uno specifico Assessorato ai Giovani e l’istituzione della Consulta Giovanile Regionale.
Esiste la Legge regionale n. 2 del 14 febbraio 2000 “Progetto giovani” che ha il “il compito di sostenere e valorizzare le Associazioni giovanili calabresi, raccordandole con l’Istituto regionale”. Fra le finalità vi è quella di porsi “come espressione della soggettività politica dei giovani calabresi, ne sostiene i diritti, ne evidenzia i bisogni”. Inoltre prevede che “Per il perseguimento degli scopi che si prefigge e per l’espletamento delle proprie attività, il “Progetto Giovani” si avvale della Consulta Regionale per le politiche giovanili di cui al successivo art. 3 e dell’Ufficio di coordinamento del Progetto Giovani”.
Viene quindi specificato che “è istituita la Consulta regionale per le politiche giovanili con funzioni di progettazione, formulazione di proposte politiche e programmazione di varie attività”.
Nel luglio 2010 era stata presentata alla stampa una proposta di legge per l’istituzione di una “Consulta regionale dei Giovani calabresi”. Viene quindi presentato un dossier con esame abbinato di due proposte di legge di “Istituzione Consulta regionale dei giovani calabresi” e di “Promozione degli strumenti di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa della regione Calabria”, con ultimo aggiornamento al 13/06/2012.
Da quella data se ne sono perse le tracce. Eppure si trattava della creazione di un istituto organico al consiglio regionale che avrebbe sicuramente incentivato l’impegno e l’interesse dei giovani al mondo della politica, quali protagonisti in grado di produrre anche proposte di legge che riguardassero il settore giovanile, dall’istruzione e la cultura, alla formazione e al lavoro.
Oltre ad essere un articolo di legge, la Consulta regionale dei giovani calabresi non ha lasciato tracce, così come non vi è traccia della proposta di legge fatta nel 2010. Dall’anno di istituzione della legge “Progetto giovani” quali politiche sono state fatte per trattenere i giovani e far rientrare chi è già andato via?
Il rilancio di quella proposta viene ora attualizzato alla luce delle diverse consulte giovanili nate negli ultimi anni all’interno di diversi comuni calabresi ed in diverse regioni d’Italia. L’ultima in ordine cronologico è quella della regione Sicilia, che ha istituito di recente la Consulta Giovanile Regionale, pubblicata sulla GU il 18/01/2020.
A Gerace è stata istituita nel settembre 2020, a Montalto Uffugo nel mese di agosto 2020, ma esiste anche a Siderno, a Badolato, a Locri, a Reggio e altri comuni. Non esiste ancora un censimento o una piattaforma che le metta in rete.
La finalità della Consulta Giovanile regionale è proprio quella di avviare e mantenere rapporti permanenti con le consulte giovanili comunali presenti nel territorio calabrese ed essere di supporto per la creazione in tutti i comuni calabresi. Il raccordo sarà promosso anche con le consulte delle altre regioni per avere un continuo scambio di informazioni e progetti in grado di sviluppare in maniera organica e coordinata, a livello nazionale e internazionale, una concreta politica giovanile.
Un altro punto di forza innovativo è quello di mettere in rete le consulte delle regioni meridionali, atteso che sono proprio queste quelle che maggiormente soffrono di un abbandono di giovani in cerca di opportunità di studio e di lavoro nelle regioni del Nord Italia e all’estero. Occorre quindi lavorare per trovare strategie comuni per trattenere sia il capitale umano che economico, considerando che sono circa 3 miliardi all’anno che le famiglie delle regioni meridionali spendono per mantenere i propri figli nelle università del Centro-Nord, generando un circolo vizioso che riduce gli stanziamenti per le università del Sud, divenendo gioco-forza, meno attrattive.
Collegato strettamente alla politica giovanile deve esserci uno specifico Assessorato ai Giovani.
Qualcuno lo aveva annunciato a gennaio scorso in campagna elettorale. Salvo poi, dopo essere stato eletto come consigliere, abbandonare l’idea. La politica giovanile infatti è stata lasciata come delega al presidente facente funzioni Nino Splirlì. Proprio lui. Quale è la cosa più giovanile che ha fatto? Qualche giorno fa ha lanciato l’idea di un “tavolo giovani residenti e non per il futuro della Calabria”. Più che imbandire tavolate per i giovani lui avrebbe già dovuto incassare risultati, poiché è da diverso tempo che è al governo della regione, con un ruolo o con un altro. Invece si lamenta ancora la fuga di oltre 30mila giovani dalla Calabria per studiare altrove.
L’Assessorato ai Giovani abbinato ad una proposta di legge per la Consulta Giovanile Regionale è la dimostrazione di una grande attenzione non solo ai giovani, ma al futuro della nostra Regione, che sta rischiando lo spopolamento a causa della scarsità di attrattive.
Tutti parlano di giovani, pochi parlano con i giovani, nessuno però fa parlare i giovani!