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Piccioni (LBC): oltre 6600 sottoscrizioni alla petizione. Inoltrata al Quirinale

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Lamezia Bene Comune

“I cittadini calabresi non possono morire di Covid e soprattutto non possono morire per indifferenze, negligenze, incompetenze e illegalità. Lo Stato intervenga immediatamente.”

Comunicato stampa

Oltre 6600 sottoscrizioni alla petizione lanciata nei giorni scorsi da Rosario Piccioni, indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedere che lo Stato intervenga immediatamente per affrontare l’emergenza sanità in Calabria, dopo le immagini dei giorni scorsi delle ambulanze in fila di fronte all’ospedale di Cosenza e una situazione sempre più insostenibile sul piano sanitario e sociale.

Tantissime le adesioni da cittadini calabresi stanchi di una soppressione quotidiana, nei fatti, dei loro diritti costituzionali, tra disservizi, carenze, illegalità. Adesioni da tanti calabresi che vivono e lavorano in altre regioni d’Italia e all’estero. Tra gli altri hanno firmato e condiviso la petizione anche Luigi De Magistris, Anna Falcone, Mimmo Lucano e Carlo Tansi. Nella giornata di ieri è stata inoltrata via Pec al Quirinale la petizione con l’elenco dei primi 5.500 sottoscrittori.

Non una petizione personale, dunque, ma una mobilitazione collettiva di tanti calabresi che chiedono di non essere più considerati cittadini di Serie B. Dopo un anno di appelli inascoltati, continuiamo ad avere fiducia nelle istituzioni chiedendo al Capo dello Stato, primo garante dei diritti costituzionali, di far sì che l’art.32 della Costituzione trovi immediata e concreta applicazione anche nella nostra regione. I cittadini calabresi non possono morire di Covid e soprattutto non possono morire per indifferenze, negligenze, incompetenze e illegalità. Lo Stato intervenga immediatamente.

http://chng.it/PJvLbhwd

 

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