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Nocera Terinese. Il gruppo consiliare “Il paese che vogliamo” chiede le dimissioni del sindaco Albi

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Nocera Terinese. Il gruppo consigliare “Il paese che vogliamo” chiede al sindaco Antonio Albi di dimettersi.

Nota stampa: “L’indagine Alibante della Dda di Catanzaro  apre scenari inquietanti  nella vita politica e amministrativa del nostro paese e getta ombre oscure sui risultati delle ultime elezioni comunali.

La nostra preoccupazione è quella che, se l’impianto accusatorio dovesse essere confermato, tutta la nostra comunità sarà chiamata a pagare un prezzo altissimo. Ecco perché nel ringraziare il Procuratore Gratteri, il Procuratore Aggiunto Capomolla e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri per il lavoro  svolto, che difendiamo e sosteniamo, ci auguriamo che tutte le parti sociali e le forze politiche  lavorino insieme nella difesa di una comunità si  possa fare presto chiarezza sulle responsabilità e i ruoli di ciascun indagato.

Coerenti con la nostra storia, anche in questo caso, restiamo garantisti fino al terzo grado di giudizio, al contrario di chi è garantista a convenienza.

Ciò non di meno questa attenzione dello Stato verso il nostro territorio, da tempo marginalizzato e dimenticato, può essere una grande occasione per tutti coloro che vogliono  ricreare una coscienza civica libera e distante da chi appartiene direttamente o indirettamente ad un sodalizio mafioso o da quelle  persone che hanno impostato il loro modo di agire, mutuando i comportamenti delle società mafiose.

E di condizionamenti e di arroganza nel nostro paese ne abbiamo subiti tanti, un paese dove oramai anche il respiro è controllato e dove un like sotto il post di un profilo Facebook  dell’avversario  può costarti una ritorsione.  Questo, purtroppo, al di là delle vicende giudiziarie sulle quali ci sarà modo e tempo di ritornare   è il clima creato da alcuni degli odierni indagati a Nocera Terinese, da  coloro che con la forza intimatrice di una divisa o di  una testata giornalistica e/o  blog  Cronache Noceresi  e numerosi profili anonimi,  hanno lavorato ai fianchi del nostro gruppo politico, provando in tutti i modi a delegittimarci fino a   fermare la nostra azione amministrativa nel 2018.

Dalla lettura degli atti di questa indagine si comprendono, infatti, tante cose e   si disvelano finalmente le vere ragioni per le quali il sindaco Pandolfo si è dimesso il 10 agosto 2018 dopo soli due mesi dall’elezione.   Ma si comprendono, soprattutto, le ragioni per le quali siamo stati sconfitti nel 2018 e nel 2019 stante la “impermeabilità del sindaco Gigliotti rispetto alle pressioni illecite” come è riportato negli atti dell’indagine. Una comunità, comunque, sempre più bloccata sugli interessi  economici di pochi,   tradita  dalle velleità politiche di alcuni, ostaggio del desiderio di vendetta di coloro che da anni distruggono la coesione sociale per spadroneggiare, soffocata dalla  potente e capillare capacità di controllo del voto da parte di  alcuni noti personaggi   dei quali, purtroppo,   anche  il  Sindaco Albi, eletto nel 2019,  si è circondato.

Oggi comprendiamo, finalmente, anche il perché di alcune scelte politiche del sindaco Albi, dei suoi tanti silenzi e ci sono più chiare   le ragioni delle tensioni che sono sorte da mesi in seno alla maggioranza, proprio a causa delle “ingerenze esterne politiche e non” per come denunciato negli ultimi Consigli Comunali.

Ed è evidente a questo punto della storia come tutto quello che abbiamo denunciato in questi anni, contro cui abbiamo combattuto e perso per una manciata di voti, sembri trovare conferma nei provvedimenti della DDA di Catanzaro.

Sulla comunità nocerese già depredata da un dissesto finanziario monstre, incombe da oggi la spada di Damocle di uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, uno stigma ed un’onta insopportabile.

Un’ipotesi da scongiurare. Per tale ragione, ma anche per rispetto dei suoi tanti elettori che hanno creduto in buona fede in un progetto politico, chiediamo al sindaco Albi di ritrovare un minimo di lucidità, un barlume di coraggio e di autonomi  e di compiere un  atto di responsabilità,  formalizzando le  proprie dimissioni prima che sia troppo tardi”. 

Il gruppo consiliare “Il paese che vogliamo”

Fernanda Gigliotti

Vittorio Matteo Macchione

Saverio Russo

Gianluca Filandro

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