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Lamezia. Marco Gallo, killer seriale, arrestato per l’omicidio di Domenico Maria Gigliotti (VIDEO)

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LAMEZIA. Il killer seriale Marco Gallo accusato di aver ucciso l’imprenditore Domenico Maria Gigliotti.

Avrebbe ucciso per vendetta dopo essere rimasto vittima di una truffa con l’acquisto di una crociera ‘fantasma’ dall’agenzia della moglie della vittima. Gli uomini della squadra mobile di Catanzaro e del commissariato di Lamezia Terme hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marco Gallo, ritenuto l’autore dell’omicidio e della distruzione del cadavere dell’imprenditore Domenico Maria Gigliotti, ucciso la mattina del 25 gennaio 2015 a Lamezia Terme.  Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura.

Le indagini del pm Santo Melidona della Procura lametina diretta da Salvatore Curcio e che hanno fatto luce sul fatto di sangue, si sono orientate nei confronti di Gallo, già coinvolto nei delitti di Francesco Berlingieri (per il quale Gallo è stato già condannato dalla Corte d’assise di Catanzaro alla pena dell’ergastolo), di Gregorio Mezzatesta e dell’avvocato Francesco Pagliuso.
Il nome di Gallo, indicato dagli inquirenti come killer spietato, figurava tra le vittime della truffa dei ‘viaggi fantasma’ venduti dall’agenzia Easy Fligth, gestita dalla moglie di Gigliotti. Sarebbe stato proprio l’incasso fraudolento dell’anticipo versato (1.100 euro) per l’acquisto di una crociera, a cui avrebbero dovuto partecipare il presunto killer e la moglie, nonché la mancata restituzione dello stesso a scatenare la violenta reazione dell’indagato che, già nel mese di ottobre 2014, aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione della famiglia Gigliotti.


Fondamentali per stringere il cerchio intorno a Gallo si sono rivelati, nonostante l’utilizzo di un revolver, gli esiti della comparazione balistica, affidata agli esperti della Polizia Scientifica. Da questi esami è emerso che per il danneggiamento dell’abitazione e l’omicidio era stata adoperata la medesima arma. Tutti i dettagli sull’indagine e sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa al commissariato di via Perugini a Lamezia dal vicequestore Angelo Paduano, dai dirigenti Alfonso Iadevaia e Raffaele Pelliccia, e dal commissario di polizia giudiziaria Aldo Carito.

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