Gianni Garofalo, nuovo presidente del tribunale: “Lamezia deve tornare a essere centrale”
3 min di letturaLAMEZIA. Grande emozione e commozione quest’oggi nell’aula “Garofalo” del tribunale di piazza della Repubblica per l’insediamento del nuovo presidente di palazzo di giustizia Giovanni Garofalo.
La cerimonia ha registrato la presenza di numerose autorità tra cui il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso; il procuratore generale Beniamino Calabrese; i vertici delle forze dell’ordine; il questore di Catanzaro Mario Finocchiaro e il prefetto del capoluogo Maria Teresa Cucinotta. E, ancora il vescovo diocesano mons. Giuseppe Schillaci affiancato dal vicario generale don Pino Angotti. A rappresentare l’amministrazione comunale il commissario prefettizio Giuseppe Priolo.
Nella gremita aula Garofalo tanti magistrati e avvocati ed esponenti del personale amministrativo di palazzo di giustizia. Il presidente del tribunale facente funzioni, Angelina Silvestri, ha dato lettura della formula di insediamento, accogliendo il nuovo presidente affiancata dal sostituto procuratore Manuela Costa, dal gip Emma Sonni, dal magistrato Adele Foresta, dalla funzionaria Debora Chirico.
Tanti i messaggi di saluto che sono stati rivolti a Giovanni Garofalo (detto Gianni): non solo auguri di buon lavoro ma da parte di tutti l’immancabile ricordo di Giulio Sandro Garofalo, papà di Gianni, che nei primi anni del Duemila è stato anch’egli presidente del tribunale lametino. Figura di grande competenza e professionalità ma anche uomo di grande raffinatezza ed eleganza nelle relazioni col prossimo.
Nell’aula che porta il suo nome è avvenuta la consegna ideale del testimone nel segno della continuità fatta di principi e valori che hanno contraddistinto l’operato di Garofalo padre e che hanno già caratterizzato la brillante carriera di Garofalo figlio, magistrato che ha svolto le sue mansioni a Catanzaro, Vibo e Cosenza.
Molto significativo l’indirizzo di saluto di Dina Marasco, presidente dell’ordine forense di Lamezia, che ha affermato: “Presidente, in questo tribunale troverà uomini e donne di valore che, dopo le tante difficoltà vissute negli ultimi anni, hanno bisogno di crederci ancora. Auspichiamo che con lei inizi una nuova stagione per Lamezia”.
Garofalo nel salutare i presenti ha confessato l’emozione e la commozione del momento, una vera tempesta emozionale che ha segnato il suo ritorno al tribunale di piazza della Repubblica dopo 21 anni. “Il mio sogno si avvera – ha dichiarato – torno nella mia città io che sono lametino nelle ossa. Alla commozione si unisce l’orgoglio di operare in una città che deve tornare a essere centrale. Siamo stanchi di vedere che questa tanto declamata centralità si riduce alla presenza dell’aeroporto o della stazione ferroviaria. Siamo centrali per cultura e tradizione”. Red.