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Zona gialla, Costa: “No chiusure grazie a Green pass”

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covid coronavirus mascherine

“Anche con la zona gialla tutte le attività sostanzialmente sono permesse”. E aggiunge: “Errore le discoteche chiuse, con Green pass potevano riaprire”


“I dati ci indicano che, probabilmente, ci potrebbe essere anche un passaggio in zona gialla di alcune regioni, una su tutte la Sicilia”. Lo ha evidenziato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di ‘Timeline’ su Sky Tg24.

“Però anche sotto questo aspetto – ha sottolineato il sottosegretario – dobbiamo fare una riflessione: ad oggi, così come previsto, e con anche la modifica dei parametri che abbiamo fatto circa un mese fa, passare in zona gialla significa sostanzialmente reintrodurre le mascherine all’aperto e il limite dei quattro posti a sedere nel solito tavolo per quanto riguarda i locali al chiuso”.

“Tutto il resto – ha evidenziato Costa – rimane invariato: assolutamente nessun lockdown o coprifuoco. Anche con la zona gialla tutte le attività sostanzialmente sono permesse: il passaggio al giallo non preclude il percorso di ritorno graduale alla normalità”.

“Credo – ha aggiunto – che sia stata l’introduzione del Green pass come elemento di garanzia a permetterci, anche qualora una regione passasse in zona gialla, di non operare con chiusure o con passi indietro: dico oggi grazie all’introduzione del Certificato verde”.

Riguardo alle discoteche, “per quanto mi riguarda la coerenza rappresenta un valore. Mi rendo conto che siamo in presenza di un governo con sensibilità diverse, e a volte non è stato facile trovare una sintesi, ma per quanto concerne l’apertura delle discoteche a mio avviso abbiamo fatto un errore. Sarebbe stato opportuno, una volta stabilito che il Green pass era uno strumento a garanzia della sicurezza e della tracciabilità, riaprirle gradualmente” ha detto il sottosegretario alla Salute.

“Ancora oggi, a distanza di settimane – ha sottolineato – credo sarebbe stata più opportuna una riapertura graduale, perché pensiamo solo a quanti tamponi avremmo potuto fare ai tanti ragazzi che volevano entrare in discoteca e quanti positivi potevamo trovare, scoprire ed isolare: poteva anche venire fuori una sorta di screening in alcune realtà del nostro Paese. Prendo atto che la mia posizione, condivisa con il collega Sileri – ha concluso Costa – all’interno del governo non ha trovato il giusto sostegno per essere condivisa e portata avanti”.

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