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Tesoro di Sant’Eufemia: il diadema torna al Museo archeologico lametino

2 min di lettura

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2021 è stato donato al Museo archeologico lametino un modello tattile 3d del diadema aureo del Tesoro di Terina

La collezione del Museo archeologico Lametino si arricchisce di un pezzo particolare: il modello tattile del diadema del Tesoro di Sant’Eufemia Vetere, donato da un gruppo di ricercatori autonomi che ha incentrato il proprio lavoro sul pezzo maggiormente evocativo della collezione esposta tra le teche del British Museum.

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il museo ha omaggiato il prezioso tesoro con un evento ad hoc, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Ambrosia.

Durante la serata, oltre ad aprire le sale dell’istituto ad un gruppo di curiosi giovani aspiranti archeologi che si sono cimentati nella realizzazione del diadema durante un laboratorio didattico, è stato presentato il lavoro di ricerca del gruppo di professionisti, composto dagli architetti Francesco La Trofa e Gabriele Simonetta e dalla dottoressa Felicia Villella. A loro va il merito di aver materialmente realizzato prima il modello digitale del reperto e poi, dopo una serie di operazioni tecniche, la stampa 3D del diadema con una dimensione due volte più grande rispetto all’originale.

Simona Bruni, Gabriele Simonetta e Felicia Villella

Il lavoro di ricerca si era già guadagnato la pubblicazione e la prima di copertina su una rivista scientifica di settore, Archeomatica, nell’aprile scorso, ma non si è fermato lì. Il team ha lavorato ininterrottamente per poter ottenere il risultato sperato e donare la riproduzione al Museo archeologico lametino.

Grande è stata anche la soddisfazione  della direttrice Simona Bruni, la quale è sempre aperta al dialogo al fine di creare quelle sinergie fondamentali che rendono il museo il luogo di inclusione e di apertura verso i visitatori, così come dovrebbe realmente essere.

Dunque, nell’ottica del concetto di inclusività, nel museo con il modello tattile del diadema si apre un’era che vuole pensare anche alle fasce le cui abilità sono differenti rispetto a quello che comunemente è considerato ordinario e normale, restituendo contemporaneamente un piccolo tassello di un passato che ha segnato il territorio lametino.

red.

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