Studenti del Liceo Fiorentino dialogano con Gianni Speranza
2 min di letturaL’incontro all’interno della rassegna “Libriamoci”
E’ stato un incontro interessante e soprattutto formativo quello che ha visto protagonisti gli studenti delle quinte classi dei corsi A/B del “Fiorentino”, nelle vesti di acuti e attenti intervistatori dell’ex sindaco Gianni Speranza.
Al centro del dibattito, tenutosi nei giardini dell’istituto” il libro “Una storia fuori dal Comune” che i ragazzi hanno analizzato all’interno della rassegna “Libriamoci”, seguiti dalle professoresse Maria Chiefallo e Laura Provenzano.
«Un libro – ha spiegato Speranza agli studenti – che io ho scritto per voi. Ho voluto parlare della nostra città in quei dieci anni che vanno dal 2005 al 2015».
Tantissime le domande degli studenti su quel periodo in cui Lamezia Terme ha vissuto avvenimenti drammatici, ma anche momenti belli e di buona amministrazione.
E’ stata, inoltre, l’occasione per discutere della città della Calabria. Dei problemi del recente passato, ma anche di quelli odierni. Importante che ne abbiano parlato i ragazzi. Loro stanno per diventare i protagonisti del futuro.
Insomma, una iniziativa che avvicina il mondo della scuola al territorio. Un concetto, questo, che ha ben evidenziato la professoressa Maria Chiefallo nell’introduzione del dibattito: «La scuola che si apre al territorio, all’esterno e tesse delle relazioni importanti, che sicuramente saranno foriere di effetti positivi grazie a questo libro. Un libro che ci aiuta a fare comunità, che poi secondo me è il messaggio fondamentale che lancia Gianni Speranza»
Per l’ ex sindaco, ma soprattutto ex professore (cosa che ha voluto rimarcare Speranza) è stato anche un bel momento per ritornare al Fiorentino, dove ha studiato e dove suo padre ha insegnato per tantissimi anni.
A margine dell’incontro non poteva mancare per Speranza un pensiero emozionato e commosso per Costantino Fittante, venuto a mancare proprio in questi giorni. Ne ha sottolineato «la freschezza del pensiero e la vicinanza ai giovani di tutte le generazioni».