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Alla ricerca del cibo perduto, viaggio storico-culturale sull’antica cucina calabrese

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Alla ricerca del cibo perduto. Un viaggio nella tradizione gastronomica della Calabria tra storia, miti e leggende. Presentazione del libro di Manuelita Iacopetta e Pietro ardito all’Istituto Alberghiero “Einaudi” di Lamezia.

 “Alla ricerca del cibo perduto. Un viaggio nella tradizione gastronomica della Calabria tra storia, miti e leggende” (Grafichéditore). Un titolo che è tutto un programma quello del libro scritto a quattro mani dalla professoressa Manuelita Iacopetta e dal dottor Pietro Ardito. Il volume sarà presentato venerdì 10 dicembre 2021 alle 18:00 nell’auditorium dell’Istituto professionale alberghiero “Luigi Einaudi” di Lamezia Terme. All’incontro parteciperanno i due autori e l’editrice Nella Fragale; a fare gli onori di casa la dirigente dell’Istituto Einaudi, dottoressa Rossana Costantino. A dissertare sull’opera che è un exursus sull’antica e buona cucina calabrese sarà il professor Tommaso Cozzitorto, critico letterario. La presentazione sarà intervallata dalla lettura di alcuni brani del libro, interpretati dall’attore Mario Maruca; a portare il saluto del civico consesso, il presidente del consiglio comunale, l’avvocato Giancarlo Nicotera.  Coordinerà gli interventi la giornalista Maria Scaramuzzino.

“Il nostro non vuol essere un semplice libro di antiche ricette o un catalogo aggiornato di prodotti Dop e Igp ma una approfondita ricerca di letteratura gastronomica. Un exursus – rimarcano gli autori – in cui si incontrano e si compendiano tutti gli aspetti e le dimensioni della tradizione culinaria calabra: da quello sociologico e antropologico a quello strettamente culturale, senza dimenticare l’aspetto salutare e salutistico rappresentato dalla dieta mediterranea nata propria in Calabria”.

“Con la redazione del volume – spiegano Iacopetta e Ardito – intendiamo creare un focus su questa enorme ricchezza che vede legate indissolubilmente le eccellenze del territorio e gli usi e i costumi locali che affondano le loro radici in secoli di buone pratiche, tramandate di generazione in generazione quasi fossero dei veri e propri riti. Il volume vuol essere una mappa delle tipicità enogastronomiche che caratterizzano le varie aree del territorio calabrese, dal Pollino allo Stretto. Un percorso articolato che si incammina tra sentieri di sapori e di contaminazioni culturali”.

In pratica l’opera è intesa anche come un mezzo per incentivare quel turismo culinario che è emblema dei territori. La finalità è quella di innestare l’esperienza antica con i moderni mezzi di comunicazione per la creazione di nuove sinergie e nuove opportunità di conoscenza. Corsie preferenziali per turisti alla ricerca del gusto. In pratica turismo culturale e gastronomico insieme come vettore trainante per l’economia di un territorio come il nostro, ricco di arte, spiritualità, storia secolare.

Non solo un libro, dunque, “ma un progetto con cui evidenziare anche le virtù dell’accoglienza e dell’ospitalità che da sempre contraddistinguono positivamente la gente di Calabria. Esse – sottolineano gli autori – appartengono profondamente al patrimonio valoriale delle nostre comunità, espressione genuina di fraternità solidale. L’accoglienza, vista come cultura di vita e di reciprocità, si rivela e si traduce concretamente anche nel sano mangiare, nella condivisione del desco per la promozione delle nostre eccellenze, fondata su un’antichissima tradizione”.

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