Mons. Schillaci: “impariamo ad ascoltare i nostri giovani, la nostra gente, il nostro territorio”
4 min di letturaAnche questo Natale sarà segnato dalla pandemia eppure per noi cristiani il Natale è Luce, è Gesù, il Salvatore, Colui che viene a salvarci prendendo su di sé la nostra condizione
Il Verbo entra nelle trame della nostra storia, assume le nostre fragilità. Contemplare il Mistero di Dio che si fa uomo significa imparare ad assumere su di noi, a farci carico. Non riusciremo mai a salvare la realtà, la nostra comunità, se non ci facciamo carico, se non ci assumiamo tutti insieme delle responsabilità. Niente si salva se non si assume. Il Mistero dell’Incarnazione ci spinge ad entrare in questa logica, quella del Figlio di Dio che si è fatto carico di ciascuno di noi. Lasciamo coinvolgere nell’amore di Dio, per essere attrattivi, per dare dignità alle persone che sono le risorse vere del nostro territorio.
Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Giuseppe Schillaci che ieri ha incontrato i rappresentanti delle aggregazioni laicali della diocesi lametina, i docenti di religione, le autorità civili e militari per gli auguri natalizi alla città e alla Diocesi.
“Il Natale – ha proseguito Schillaci – è un Mistero di Luce e di gioia. Una luce che illumina ogni donna e ogni uomo. Nessuno resta escluso da questa luce, da questa gioia. Di fronte alla grotta di Betlemme, di fronte al Bambino deposto in una mangiatoia, vogliamo vivere i prossimi anni con l’atteggiamento di chi si mette in ascolto, come la Vergine Maria. E’ questo il monito che la Chiesa ci rivolge per i prossimi due anni del cammino sinodale. Liberiamoci dai pregiudizi che impediscono un ascolto vero degli altri, che creano barriere. Mettiamoci in ascolto della Parola, della Parola di Dio, per ascoltare le parole, per metterci in ascolto di tutti. Siamo chiamati ad ascoltare la nostra gente, il nostro territorio, ascoltiamo il grido di chi soffre, il grido della nostra terra. Se saremo capaci di ascoltare, cadranno gli steccati ideologici e si aprirà un cammino che tutti siamo chiamati a intraprendere, aiutandoci reciprocamente. Sono attuali più che mai le parole che Papa Francesco ha pronunciato, di fronte a tutto il mondo, il 27 marzo 2020, in quella piazza S. Pietro deserta: nessuno pensi di potersi salvare da solo. Siamo tutti sulla stessa barca e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione di marcia, che significa passione, creatività, fiducia, speranza. Vorrei che ciascuno di noi celebrasse questo Santo Natale con un animo sempre più aperto, non ripiegati su noi stessi. Guardiamo a Maria che, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’Angelo, si alza e in tutta fretta va a servire la cugina Elisabetta che ha bisogno. Viviamo questo Natale con questi sentimenti cristiani e umani, infondendo fiducia e speranza in ogni donna e ogni uomo che incontriamo”
Dal vescovo di Lamezia, un pensiero e un augurio particolare per i giovani “impariamo ad ascoltare i nostri giovani, i nostri ragazzi: oggi c’è bisogno di ascoltarli, di camminare insieme a loro perché presto saranno loro a prendere le redini della nostra comunità”.
“Natale è una Persona, Gesù. In Lui possiamo vedere la Luce che sostiene la nostra speranza e la speranza nutre la solidarietà”, ha detto don Antonio Brando, assistente della consulta delle aggregazioni laicali, parlando di Lamezia come “una città solidale che, con l’impegno di tutti, può crescere ancora di più nella carità”.
A porgere il saluto a nome delle aggregazioni laicali della diocesi lametina e dei docenti di religione cattolica, Alfredo Saladini che ha ringraziato il vescovo “per essere stato in questi due anni punto di riferimento per tutto il laicato cattolico lametino, suscitando un rinnovato entusiasmo per testimoniare il Vangelo in ogni ambito della vita sociale. Di fronte alle tentazioni di un cattolicesimo convenzionale e abitudinario, il laicato cattolico ha bisogno di una nuova stagione di protagonismo, di corresponsabilità nel cammino di evangelizzazione della Chiesa”.
Il sindaco Paolo Mascaro ha ringraziato il vescovo Schillaci e la Chiesa lametina per la sua instancabile azione pastorale ricordando “la pagina bellissima che la nostra comunità ha scritto nella prima fase dell’emergenza sanitaria quando, grazie al contributo delle parrocchie, delle associazioni e dei tantissimi volontari, nessuno è rimasto da solo”.
L’associazione teatrale “I Vacantusi” ha aperto lo scambio di auguri con il suono tradizionale degli zampognari