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De Biase a Mascaro: si apra la Casa dei Vini a Lamezia

3 min di lettura

Un appello al Sindaco Paolo Mascaro

Sig. Sindaco,
Chi e cosa impedisce l’apertura della Casa dei Vini, destinata per l’intera Calabria, collocata nella nostra città?

Perché non osservare che la stessa è già arredata e fortemente voluta per la nostra città, dal sottoscritto, nelle vesti di amministratore regionale dell’Enoteca Calabrese?

In breve, Lamezia, sarebbe pronta ad ospitare i vini imbottigliati dai nostri produttori, (e non solo), in un luogo espositivo, originale, storico, aperto e pronto a qualsiasi iniziativa di settore.

Eppure la natura vocazionale di Lamezia, riporta una storia vinicola di grande rispetto!

Coltivatori e produttori divenuti grandi imprenditori di vigneti secolari, che richiamano l’intero comprensorio!

Oltretutto la nostra vitivinicoltura, le nostre aziende, come per esempio: Statti, Lento, Davoli, lustro della nostra città, eccellenze vinicole, più volte premiati; Odoardi, e tante altre, richiamano meriti, vicinanza, promozione e sostegno. E quindi perché la sede di che trattasi, seppur sollecitata più volte, deve rimanere chiusa?

Perché, invece di favorire una vocazione storica, luoghi di incontro, spazi espositivi, richiami imprenditoriali, pur avendo una preposta struttura, la stessa rimane anonima?

Come ex amministratore regionale della Casa dei Vini di Calabria, non posso che sostenere l’apertura di quanto per Lamezia ho fortemente voluto e realizzato, con non poche difficoltà.

Abbiamo una struttura atta ad ospitare la rappresentanza dei vini calabresi e rimaniamo ciechi e sordi ad ogni sollecitata necessità di sviluppo in un settore che comunque ci appartiene.

Eppure la Calabria, registra riconoscimenti meritati che Lamezia deve saper cogliere, se vuole mantenere la sua centralità.

Perché non capitalizzare il merito e il riconoscimento che ultimamente ha ricevuto l’Azienda Odoardi, con il premio internazionale “per il nettare degli Dei”, prodotto sulle colline di Nocera Terinese dalla famiglia Odoardi. Il rosso 1480, prodotto nel 2015, è stato collocato dal celebre critico del New York Times Eric Asimov tra i venti migliori vini dal costo inferiore ai venti dollari.

A continuare per Il Megonio il Rosso, calabrese autoctono, quale miglior vino italiano, un vino dell’azienda Librandi di Cirò Marina. Una varietà antica, uve magliocco dolce, tipico della regione, un’uva che si coltiva e si lavora esclusivamente entro i confini della Calabria.

Il riconoscimento viene della guida dell’AIS, con un punteggio che non ha precedenti, incorona il Megonio 2019 rendendo merito all’azienda cirotana e quindi alla Calabria, dando al nostro territorio, valore al potenziale enologico.

I nostri vini e le nostre aziende dunque, meritano, sostegno e promozione, soprattutto quando la Calabria vinicola, supera quella del mitico Barolo Monfortino di Conterno e di “mostri sacri” toscani, il Brunello Biondi-Santi, il Masseto e il Sassicaia, vini preziosi quanto costosi

Quindi, altro che “cenerentola” dell’enologia… La Calabria del vino può finalmente dar sfogo – una volta tanto – a un sano orgoglio regionalistico” e Lamezia deve saper cogliere questo mondo, perché gli appartiene storicamente e per il futuro.

Salvatore De Biase
Già Presidente Consiglio Comunale di Lamezia Terme

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