Questione rom: vertice in regione con Occhiuto
2 min di letturaNegli uffici della Cittadella regionale si è tenuta nel pomeriggio di ieri, lunedì 7 febbraio 2022, una riunione sulla complessa e spinosa questione del campo rom di Scordovillo di Lamezia.
Presenti per il comune di Lamezia Terme il sindaco Paolo Mascaro, il vicesindaco Antonello Bevilacqua, l’assessore ai servizi sociali Teresa Bambara e la consigliere Antonietta D’Amico. Ad ascoltare le loro istanze il governatore Roberto Occhiuto, l’assessore alle politiche sociali Tilde Minasi, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, il consigliere regionale Pietro Raso, il capo gabinetto Luciano Vigna, il commissario dell’Aterp Paolo Petrolo, il direttore generale del Dipartimento Programmazione Maurizio Nicolai; ha partecipato all’incontro anche il deputato lametino Domenico Furgiuele.
La riunione fa seguito al percorso di Furgiuele che ha consegnato un fascicolo al presidente Occhiuto, sulle criticità e le problematiche riguardanti la bidonville di Scordovillo.
Il tavolo riunito ha fatto il punto della situazione, sviluppando un’analisi dei dati, mettendo in evidenza le difficoltà per portare a termine lo sgombero del campo rom.
Nella riunione sono emerse le criticità alle quali si vuole dare una risposta; ciascuno dei componenti del tavolo si è assunto degli impegni per affrontare in ogni suo aspetto la vicenda che rappresenta una spina nel fianco per tutte le amministrazioni che negli ultimi 50 anni si sono succedute alla guida della città di Lamezia.
L’obiettivo è quello di dare una dislocazione del campo, coinvolgendo i sindaci del comprensorio e avendo chiaro la disponibilità Aterp per ogni comune.
Il tavolo si è quindi dato appuntamento tra quindici giorni per un ulteriore aggiornamento.
L’onorevole Furgiuele al termine dell’incontro ha dichiarato:«Tutto si basa sulla possibilità di dare a questa parte di città, di comunità, di vivere in un contesto di paese civile; è impensabile che nel 2022 donne, bambini e anziani possano vivere in quelle condizioni. Stiamo provando a far rinascere Lamezia con diversi e numerosi finanziamenti, ma non può essere la porta del Mediteranneo se prima non risolve questi problemi interni».