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L’artista Raffaele Mazza dona opera dedicata ai coniugi Aversa

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L'artista Raffaele Mazza dona opera dedicata ai coniugi Aversa

E’ stata presentata venerdì 11 febbraio, in occasione della commemorazione dei coniugi Aversa, l’opera “Evoluzione Coscienziale” a loro dedicata realizzata dall’artista lametino Raffaele Mazza

Sublimandosi attraverso la potenza e l’intensità del colore, si delineano, uscendo quasi dal dipinto, le due figure dei coniugi Aversa sotto forma di puro spirito, che grazie alla profondità data dalla resina, guadagnano spessore, diventano vivi, brillanti, corporei nella più alta evanescenza, un ossimoro visivo, che dà quasi l’impressione di poter toccare quel dolore che lascia spazio alla pace, che oltrepassa il corpo ricongiungendosi all’Eterno.

I due spiriti sono distinguibili per pochi ma decisi dettagli: a sinistra, con tonalità azzurre che si mescolano all’oro, troviamo il sovrintendente della polizia Salvatore Aversa che reclina leggermente il capo all’indietro quasi volesse dare un bacio sulla fronte della compagna, Lucia Precenzano, che tiene sotto il braccio, proteggendola.

A destra, Lucia, insegnante di scuola media, vittima innocente di un atto ignobile, paga con la vita l’aver amato il suo compagno, il suo stargli sempre vicino, supportandolo nel suo adempimento del dovere, nella sua lotta contro il cancro della ‘Ndrangheta che affligge la nostra terra. Questa la sua unica colpa: essere accanto al marito mentre qualcuno decise che era giunto il momento di eliminarlo. Piega il capo verso il suo uomo, ne accoglie il bacio e risplende di un rosa caldo che si tramuta in oro brillante.

La mano destra di lui si annoda indissolubilmente alla mano sinistra di lei, i loro corpi uniti in vita diventano un unico spirito nella morte. I contorni delle due figure sono sottilissimi, si fondono e confondo in un vibrare di colori intensi e vivaci in netto contrasto rispetto al rosso purpureo dello sfondo. Il dolore del corpo lascia spazio alla pace eterna, all’amore che vince la morte e che permette loro di sublimarsi e raggiungere il cielo, rappresentato con sfumature che dal rosso intenso e vermiglio del fondo si fanno indaco, smeraldo fino al blu cobalto. Proprio all’altezza dell’incontro tra questi due livelli, terreno e etereo, rosso e blu, le due figure si parcellizzano in tanti frammenti, che s’innalzano e librano nell’aria.

Alle loro spalle, nel piccolo spazio creato da quel bacio sulla fronte, s’intravede la canna della pistola ancora fumante dietro la quale si nasconde il volto di colui che ne preme il grilletto. Un volto anonimo, tetro, vile come il suo gesto, scarlatto come la vergogna e come il sangue che sgorga per mano sua.

Due vite spezzate crudelmente, la tesa della polizia che scivola via dal capo di lui, rappresenta il lavoro del sovrintendete Aversa, che giunge al suo ultimo giorno di servizio. Ha pagato a caro prezzo la sua devozione alla divisa.

Il libro che cade dalla parte di Lucia Precenzano, si apre nel vuoto, ripercorrendo velocemente la sua vita, un attimo prima di richiudersi al suolo e porta incisa sulla copertina una data: 04 01 1992. I suoi alunni non la vedranno più varcare la soglia dell’aula, non ci saranno più lezioni. I loro figli non li vedranno rincasare, non potranno più trovare nelle loro braccia, il calore delle loro cure.

Eppure è l’amore che vince in quest’opera. Il colore rischiara le tenebre, il ricordo vive e palpita nell’aria. Il dolore si tramuta in oro, diventa monito prezioso di coraggio. Il loro amore continua a risplendere, la loro memoria non si può cancellare; resta annodata alla storia di questa terra che ne coltiverà il ricordo con orgoglio e riconoscenza.

Recensione Critica a cura della Prof. Serena Paola Mazza

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