PD Lamezia: non possiamo abbassare la guardia contro la criminalità
2 min di letturaIl PD lametino esprime forte preoccupazione per l’attentato criminale di ieri a Lamezia Terme con esito di un omicidio e due ferimenti
Comunicato Stampa
Un atto gravissimo accaduto in pieno centro e in un orario pomeridiano in cui le strade sono ancora molto popolate.
Quanto accaduto dimostra che non possiamo permetterci di abbassare la guardia contro la criminalità mafiosa e che dobbiamo dare il massimo sostegno alle forze dell’ordine ed alla magistratura.
La ripresa degli scontri tra famiglie di ‘ndrangheta o al loro stesso interno, ci deve preoccupare tutti, perché significa che le tante indagini della DDA non riescono purtroppo a estirpare completamente la mala pianta, che risorge come l’araba fenice e continua imperterrita con i suoi loschi affari a soffocare l’economia legale e lo sviluppo delle tante potenzialità inespresse della nostra città.
Il fatto che possano accadere tali brutali atti non può lasciarci indifferenti o silenziosi: è necessario che la comunità del nostro territorio esprima senza se e senza ma la propria repulsione per questo atto barbarico che alimenta un clima di insicurezza diffusa nell’intera collettività.
La società civile di Lamezia, le nostre istituzioni e tutti i partiti devono mostrare concretamente il loro rifiuto per cercare scongiurare il ritorno di quella cappa criminale che la città ha già subito in passato con gravi ricadute politiche, istituzionali e sociali.
Abbiamo, però, bisogno che anche lo Stato dia un segnale forte per arginare l’ulteriore degenerazione di una situazione già di per sé grave.
E per questo ci appelliamo alla Ministra dell’Interno Lamorgese, affinché intervenga per stroncare sul nascere queste recrudescenze malavitose, mettendo in campo risorse e strumenti adeguati e potenziando di uomini e mezzi le dotazioni delle forze dell’ordine e gli organici degli uffici giudiziari al fine di assicurare un adeguato presidio del territorio.
Il segretario cittadino PD
Lamezia Terme
Gennarino Masi