Demenze: le Harley Davidson al “Centro diurno” della Ra.Gi
3 min di letturaL’associazione gestisce persone con malattie neurodegenerative
Lo spettacolo è di quelli che non passa inosservato. Un plotone cromato e roboante che cammina in fila disordinata con in sella centauri vestiti tutti in nero, con caschi schermati e con giubbini tempestati di pach e di pin che vengono sfoggiati come trofei conquistati on the road.
Ma sotto quella corazza, pulsa un cuore che trasmette solidarietà e fratellanza.
Con un’andatura lenta e ordinata, le Harley Davidson si allineano nel viale che raggiunge il Centro Diurno per Demenze della RaGi.
Ogni Biker fa un cenno di saluto, allunga la mano a pugno chiuso e distende l’indice e il medio.
Quel gesto è un simbolo ben preciso. Un patto di appartenenza e di vicinanza che, in un attimo, entra nelle vene.
Le Harley del Duemari Chapter #7526 arrivano tutte insieme nel cortile del Centro Diurno e circondano, quasi con rispetto, un centauro molto speciale che per l’occasione indossa il suo giubbino con la scritta “Drago” con il quale ha viaggiato chilometri e chilometri trasformando ogni sogno in realtà. Perché a bordo di una Harley ogni pensiero diventa libero e si trasforma in nuove possibilità.
Drago è Pasquale Molè un giovane marito e padre che frequenta il centro per demenze di Catanzaro e che nel cammino della sua vita ha incontrato la malattia di Alzheimer con un esordio precoce. Ma, la malattia è stata messa da parte per un momento così speciale. Gli occhi di Pasquale si riempiono di gioia, riconosce i suoi amici, tutti lo chiamano, lo toccano quasi volessero nutrirlo di quelle emozioni che lui provava quando viaggiava a bordo della sua Harley, confortarlo di quella forza che Pasquale non riesce più a trovare dentro si sé e ricambiarlo della grande amicizia ha sempre dimostrato loro.
Le moto si spengono e Pasquale invita i suoi compagni di mille avventure a “salire sopra”, in quello spazio libero e colorato che ogni mattina lo accoglie consentendogli di stare lontano da quella solitudine che spesso vivono le persone con demenze.
Insieme a lui la giovane moglie Carmen e tanti suoi amici che hanno condiviso le altre gradi passioni come il poligono di tiro a segno e le ricetrasmittenti.
E, emozionato tra la folla vi era anche un suo ex datore di lavoro, il signor Giovanni Pilò. Oggi il Duemari Chapter #7526, nato in Calabria nel 2001, ma che si estende fino a Massina, conta 85 soci e, se la maggior parte erano presenti all’incontro, tutto hanno preso parte alla donazione per la CasaPaese per demenze di Cicala.
“State dimostrando che dopo la diagnosi c’è una vita che può e deve essere vissuta – ha detto Saro Pasciuto director dei Chapter. Sono felice di aver visto Pasquale e, per tutti noi che siamo stati suoi amici è come essere tornati indietro in un tempo spensierato in cui la malattia non esisteva. Siamo qui per Pasquale e per il vostro meritevole progetto della CasaPaese nei confronti del quale non ci tireremo indietro”.
“Ritrovarci con Pasquale dopo tanto tempo – ha detto Giuseppe Milasi assistant director del Chapter – è una circostanza pregevole e per quel che possiamo vi siamo stati vicini oggi e lo saremo nei giorni a venire, perché è nostra intenzione che il nostro amico, così come tutte le persone che questo centro accoglie, abbiamo la possibilità di vivere dignitosamente la loro vita nella CasaPaese”.
Presente anche il segretario del club Dino Cardile. “Grazie per aiutarci a cambiare quel pensiero distorto che ovunque si ha sulla fragilità umana – ha detto la presidente della RaGi Elena Sodano -. Ci sentiamo parte della vostra famiglia e ogni famiglia protegge”.